Il Covid 19 può provocare la distruzione dell'epitelio olfattivo cancellando del tutto la percezione degli odori. È il risultato cui sono arrivati i medici della struttura complessa di Chirurgia maxillo-facciale dell'Aou di Sassari.

La struttura diretta da Giacomo De Riu ha quindi iniziato a trattare i pazienti che, ormai negativi, continuano a presentare disturbi olfattivi gravi con una combinazione di cortisonici sistemici e inalatori, che mirano a ridurre quanto prima questo stato di infiammazione a livello dell'epitelio olfattivo.

I risultati di questo primo trial terapeutico, portato avanti in collaborazione con l'ospedale Bellaria-Maggiore di Bologna, sono stati pubblicati su "Rhinology", una tra le più importanti riviste del settore.

Con la seconda ondata di contagi gli esperti si sono resi conto che molti pazienti continuavano a presentare disturbi olfattivi e gustativi gravi, anche a molti mesi dalla fine dell'infezione.

"Ci siamo resi conto che il 4,5% di tutti i soggetti che hanno contratto infezione da Sars-CoV-2 presenta disturbi olfattivi o gustativi gravi a distanza di sei mesi dall'inizio dei sintomi", affermano il professor De Riu e il chirurgo Luigi Vaira.

Un'equipe ha eseguito una biopsia dell'epitelio olfattivo in una paziente che aveva perso l'olfatto a più di sei mesi dall'infezione da SarsCov2. I risultati dell'analisi del campione, effettuata dall'anotomia patologica dell'Aou di Sassari e dall'Imperial College di Londra, hanno evidenziato che il virus può provocare la distruzione di tutto l'epitelio.

Ora i medici dell'Aou sassarese stanno lavorando per individuare i fattori che consentano di stabilire quali siano i pazienti a rischio di sviluppare problemi olfattivi o gustativi persistenti, così da trattare solo quelli che effettivamente ne abbiano necessità.

(Unioneonline/L)
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