Emergenza sangue, 876 sacche raccolte in un anno dall’AVIS La Maddalena
Fondamentali il contributo dei volontari del direttivo e la collaborazione con la Marina MilitarePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ottocentosettantasei sacche di sangue in un anno. È questo il dato da cui parte il bilancio 2025 dell’AVIS di La Maddalena, un numero che assume un significato ancora più forte se letto nel contesto della Sardegna, regione che non ha ancora raggiunto l’autosufficienza ematica.
Ogni sacca raccolta rappresenta una risposta concreta a un bisogno quotidiano, spesso urgente, che riguarda ospedali, interventi chirurgici e situazioni di emergenza. Il risultato arriva al termine di un anno complesso, segnato da cambiamenti organizzativi e normativi.
«È stato un anno lungo e impegnativo», sottolinea l’associazione, ricordando l’introduzione di nuovi medici, nuovi software e l’adeguamento alle regole, fattori che hanno limitato la possibilità di accogliere tutti i donatori disponibili. Nonostante questo, il confronto con il 2024 parla di una flessione minima: appena dieci sacche in meno.
«Un traguardo che racconta impegno, costanza e spirito di squadra».
Fondamentale il contributo dei volontari del Direttivo, ma soprattutto dei donatori, definiti «il vero cuore pulsante di AVIS». Determinante anche la collaborazione con la Marina Militare – Scuola Sottufficiali, che ha consentito di effettuare raccolte all’interno di Mariscuola grazie alla partecipazione del quadro permanente e dei corsisti temporanei, e il supporto dell’AVIS Provinciale di Sassari, dei bar cittadini e dell’amministrazione comunale.
Lo sguardo è ora rivolto al futuro: nel 2026 potrebbe nascere un centro permanente di donazione del sangue nei locali dell’ex ospedale Garibaldi, messi a disposizione dal Comune di La Maddalena. Un progetto che rafforzerebbe ulteriormente la rete della solidarietà. Perché, come ricorda AVIS, donare sangue significa «prendersi cura degli altri, anche quando non li conosciamo».
