Puntuali come un orologio svizzero, allo scaldarsi del primo sole primaverile, i messaggi pubblicitari rivolti alle donne che, come ogni anno, dovranno intraprendere la lotta alla cellulite, entrano nelle case di tutti. La "malattia" più comune e diffusa, quella più temuta e chiacchierata, che affligge il 98 per cento delle esemplari di genere femminile, non potrà però mai essere debellata né sconfitta del tutto.

A dirlo sono pressoché tutti i medici, compresi quelli estetici che del suo trattamento e della sua presunta estirpazione in molti casi fanno un vanto. Perché la cellulite, ossia il grasso sottocutaneo e il tessuto fibroso che può infiammarsi e creare i famosi "cuscinetti" e fossette irregolari, non essendo una malattia non ha neanche una medicina valida per contrastarla. A meno che questo inestetismo non sia in forma grave e accompagnato da un forte sovrappeso o da una grave ritenzione idrica e problematica della circolazione sanguigna, la cellulite è destinata a restare per sempre e solo un’ossessione tutta puramente femminile.

«Si tratta di un problema anatomico riscontrato in oltre il 90 per cento delle donne, - spiega Manuela Pili, medico estetico - un accumulo cutaneo, l’adipe in eccesso, la ritenzione idrica, sono tutte possibili cause di questo problema. Le onde della radio frequenza e la mesoterapia contrastano la ritenzione idrica, mentre l’utilizzo di ultrasuoni focalizzati che incentivano la produzione di collagene rallentano il rilassamento cutaneo, e infine la criolipolisi per i cuscinetti veri e propri è un valido aiuto che consente di vedere risultati già dai primi due mesi di trattamento. Ma tutte queste tecniche non porteranno mai all’eliminazione completa della cellulite. Noi medici proviamo ad alleggerire la cosa, a renderla meno visibile, ma miracoli non ce ne sono».

Eppure gli slogan promozionali a più riprese promettono risultati sconvolgenti in poche settimane. Nulla di più irreale. «Negli anni ci è stato messa in testa lo stereotipo di gambe prettamente mascoline anche per il corpo di una donna, o la loro conformazione con caratteristiche sudamericane, - spiega la dottoressa Manuela Pili - ma tutto questo è irreale e sbagliato. Ciò che dico sempre alle mie pazienti è che bisogna cercare di migliorarsi e si deve invecchiare, ma lo si può fare bene e continuando ad amarsi».
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