Solo sei parlamentari sardi su quindici si sono presentati all’audizione della commissione speciale sulla legge statutaria e sulle norme di attuazione dello Statuto convocata dal presidente del Consiglio regionale Piero Comandini. La seduta è stata disertata da Movimento Cinquestelle, Forza Italia e Lega. Presenti per il Pd, il deputato e segretario del partito Silvio Lai, il senatore Marco Meloni. Per Fratelli d’Italia, i deputati Francesco Mura (segretario del partito), Salvatore Deidda (presidente della commissione Trasporti alla Camera), il deputato Gianni Lampis. Presente anche la deputata dei Progressisti (eletta con Avs) Francesca Ghirra. La seduta è in corso. All’esame anche temi attuali come il decreto energia del Governo contro il quale la presidente della Regione Alessandra Todde ha già annunciato battaglia.

«Il sistema autonomistico inizia a essere vecchio e necessita di un aggiornamento», ha spiegato Mura prima della seduta, puntando subito il dito contro la presidente della Regione che «non perde occasione per acuire il conflitto con il governo nei modi e nella sostanza, questo è un chiaro esempio». Poi, «fossi in lei abbandonerei la guida della lotta contro la più grande azione di decentramento dei poteri che in Italia si è vista negli ultimi trent’anni e che è il processo per l’autonomia differenziata. La presidente dovrebbe essere invece alla guida delle Regioni che chiedono più autonomia».

Per Mura «è necessario riscrivere lo statuto autonomo della Sardegna ormai superato da un sistema di norme nazionali sovraordinate che lo rendono inefficace. La difficoltà del Consiglio regionale di legiferare è sotto gli occhi di tutti. Per superare questa situazione occorre aggiornare lo Statuto, la forma di governo della Regione e le capacità che la nostra Autonomia ci ha dato fino a un podi tempo fa».

Ghirra ha parlato dell’importanza di modificare la legge elettorale per garantire rappresentanza a tutte le formazioni politiche che restano escluse a causa di questo sistema. Quanto al decreto Aree idonee, «sul tema energia c’è da fare una riflessione, occorre che l’Isola si appropri delle proprie competenze e spazi. La Sardegna è la Regione che può produrre maggior energia, penso a eolico e solare, ma non è pensabile che diventiamo l’ennesima servitù e che i sardi non possano intervenire per avere benefici rispetto alla produzione energetica. Questo è uno dei temi che io penso debba essere valutato nell’ambito della revisione dello Statuto».

Per quanto riguarda la manovra nazionale, «ancora una volta esclude la Sardegna da una prospettiva che miri a colmare quei divari che caratterizzano la nostra Isola rispetto alle altre Regioni».

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