"Le percentuali di un governo tra Pd e 5 Stelle sono pari a zero, perché è un accordo contro natura e soprattutto una presa in giro agli italiani". Così Matteo Salvini da Spilimbergo (Pordenone) boccia l'ipotesi di un accordo tra i dem e Luigi Di Maio. "Fossi un elettore 5 Stelle avrei problemi o vergogna , ma ognuno fa la sue scelte", ha aggiunto.

Il leader leghista ha inoltre rassicurato Berlusconi: "Non lo lascerò, non vedo perché dovrei cambiare idea ogni quarto d'ora. Io non faccio come Renzi o Di Maio, mi presento alle elezioni con una squadra e vado avanti con quella. Non riuscirei a fare quello che fa Di Maio: un giorno parla con noi e il giorno dopo con il Pd. Io rispetto gli elettori, spero che Di Maio faccia un bagno di umiltà e torni a sedersi al tavolo del centrodestra".

Poi è tornato sul tema immigrazione: "Ricomincia l'invasione, 1400 persone sbarcate in sole 48 ore. Ve lo immaginate cosa potrebbe combinare sull'immigrazione un governo Pd-Cinque Stelle?".

Un Salvini che continua dunque a muoversi nell'alveo del centrodestra, anche se più di qualcuno giura che stia aspettando solo le regionali del Friuli. E nel caso dovesse cannibalizzare Forza Italia sarebbe pronto a staccarsi dall'ex Cav. per raggiungere l'accordo con Di Maio.

Luigi Di Maio
Luigi Di Maio
Luigi Di Maio

Non a caso proprio oggi, da Gorizia questa volta, ha lanciato anche una pesante stoccata a Berlusconi: "Qualche alleato del centrodestra sta girando il Friuli dicendo di non votare la Lega, perché se diventa troppo forte poi decide cosa si fa al governo", ha dichiarato. "Questo qualcuno sta confondendo il centrodestra col centrosinistra".

IL FORNO LEGHISTA, CHIUSO DAVVERO? - Il forno leghista, chiuso dai 5 Stelle più per porre le basi necessarie a far partire il dialogo col Pd che per reale convinzione, si può sempre riaprire. Non a caso i dem si sono presi tempo per decidere. Dal 29 aprile (giorno delle regionali in Friuli) al 3 maggio (giorno della direzione Pd) passano ben 4 giorni: 96 ore in cui Martina e i suoi possono valutare le mosse di Lega e M5S dopo le regionali.

E infatti Salvini se dovesse scommettere non avrebbe dubbi: "Lo farei su un governo che rispetti il voto del 4 marzo, quindi con centrodestra e Cinque Stelle. E se così non fosse, elezioni, anche prima di ottobre. Anche con la legge invariata, vinceremmo noi".

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

LA PROPOSTA DELL'EX CAV - Anche Silvio Berlusconi è convinto dell'impossibilità di un accordo Pd-M5S ("Sarebbe l'inizio della fine") e della lealtà di Matteo Salvini: "Non abbandonerà il centrodestra, è una persona leale. Sono solo menzogne messe in giro dai nostri nemici".

L'ex premier ha indicato anche la via a Mattarella, quello che per lui è l'unico modo per uscire dallo stallo attuale: "La cosa più logica è tornare al centrodestra, per un governo di minoranza che si presenta in Parlamento a cercare i voti. Andremmo in Parlamento con un programma molto concreto, di tre o quattro cose da fare nei primi 100 giorni, e chiederemmo al Parlamento la maggioranza su questo progetto". Conta su un'astensione o un appoggio esterno del Pd l'ex Cavaliere.

Maurizio Martina a Porta a Porta
Maurizio Martina a Porta a Porta
Maurizio Martina a Porta a Porta

DUE GIORNI CHIAVE - E mentre Di Maio continua a giocare su più tavoli, il Paese è appeso a due date fondamentali. Il 29 aprile, giorno delle regionali in Friuli che potrebbero far registrare un nuovo trionfo del centrodestra unito (ma saranno da valutare anche i rapporti di forza tra Lega e Fi) e un'altra sconfitta dei 5 Stelle. E il 3 maggio, data della direzione Pd, in cui i dem dopo un serrato confronto interno decideranno se far partire il dialogo con i 5 Stelle. La sfumatura è importante, i dem non decideranno se fare un governo o no con Di Maio, decideranno solo se sedersi al tavolo. Una decisione da prendere quasi a scatola chiusa, visto che ancora non si capisce bene la proposta di Di Maio. È disposto a non fare il presidente del consiglio o vuole imporre il suo pacchetto di nomi già presentato prima delle elezioni a Mattarella? Ci sono dei punti programmatici a cui i pentastellati non possono rinunciare? E cosa vogliono? Un appoggio esterno? O sono disposti a cedere ministeri al Pd?

(Unioneonline/L)

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