"Ampia disponibilità e apertura da parte del presidente Macron sulla redistribuzione" dei migranti.

Così il premier Giuseppe Conte sintetizza l'esito dell'incontro con il presidente Emmanuel Macron. Una "disponibilità mai avuta prima" che rappresenta "una svolta nei rapporti tra Italia e Francia".

Il presidente del Consiglio italiano ha incontrato Macron dopo aver messo in chiaro le sue prime priorità in politica estera: Libia e migranti.

E non a caso ieri ha visto anche il numero uno del governo di Accordo nazionale libico Fajaz al Sarraj, cui ha chiesto maggiori controlli su chi decide di partire e sul rispetto dei diritti umani nei centri di detenzione.

Sulla Libia il premier non vuole cedere il ruolo che ha cercato di ritagliarsi nei mesi scorsi. Sarraj resta il primo interlocutore di Roma, ma Conte ha messo l'accento anche sull'opportunità di una maggiore "responsabilità" di Tripoli nella gestione dei migranti: l'Italia è disponibile a fornire alla Guardia costiera libica più mezzi ma a patto che aumentino i controlli sui flussi "ab origine".

Il nodo, per l'Italia, resta quello dei migranti economici che rappresentano la maggioranza degli arrivi ma che gli altri Paesi europei hanno intenzione di escludere dalla ripartizione.

IN SARDEGNA - Intanto anche nell'Isola, come in Sicilia, continuano gli sbarchi: nelle ultime ore 22 migranti sono stati intercettati a Sant'Antioco, sette a Teulada e 15 rintracciati nella zona di Capo Sperone.

In totale sono 6.342 persone giunte via mare nel 2019 sulle coste italiane. A settembre il fenomeno si è intensificato: è stato il primo mese dell'anno che fa registrare il sorpasso degli arrivi rispetto all'analogo mese del 2018 (oltre 1.300 contro 947).

Complice il meteo favorevole, ma anche l'aumentata instabilità di Libia e Tunisia, i porti di partenza delle imbarcazioni.

(Unioneonline/D)
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