Una lettera di due pagine per bocciare il Def appena approvato dal governo Conte e per avvisare l'esecutivo italiano che, in caso di approvazione del provvedimento in Parlamento, l'Europa sarà costretta a respingerlo.

Dopo giorni di schermaglie, attacchi e contrattacchi incrociati tra Bruxelles e gli esponenti del governo, arriva il primo atto formale.

I nuovi obiettivi di bilancio fissati nel Def costituiscono una "deviazione significativa" dal percorso di aggiustamento dei conti pubblici raccomandato all'Italia, cosa che per Bruxelles è "fonte di grave preoccupazione".

È quanto scrivono il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici in una missiva indirizzata al ministro Giovanni Tria.

Dombrovskis e Moscovici, loro hanno scritto la lettera al ministro tria (Ansa)
Dombrovskis e Moscovici, loro hanno scritto la lettera al ministro tria (Ansa)
Dombrovskis e Moscovici, loro hanno scritto la lettera al ministro tria (Ansa)

Nella lettera si chiede al governo di assicurare che la manovra, da presentare entro il 15 ottobre, "sia in conformità con le regole fiscali comuni".

Una sorta di invito a cambiare politica che sa tanto di ultimatum. Altrimenti, messaggio implicito, la Commissione sarà costretta a bocciare la manovra. E chissà, magari aprire una procedura di infrazione.

La Ue aveva concesso all'Italia un deficit pari all'1,6% del Pil per il 2019, nella nota di aggiornamento al Def approvata a Palazzo Chigi il rapporto deficit/Pil è al 2,4% per l'anno prossimo.

(Unioneonline/L)

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