Dopo le critiche e lo scontro aperto con l'Europa e i mercati, il governo Conte mostra un primo segnale di cedimento e frena sul Def. Mantiene la barra dritta sulle misure annunciate, e anche sul rapporto deficit/Pil nel 2019, ma lo ritocca al ribasso nei successivi due anni.

Ad annunciarlo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del vertice a Palazzo Chigi per chiudere la nota di aggiornamento al Def: il rapporto deficit /Pil resta al 2,4% nel 2019, ma scende al 2,1 nel 2020 e all'1,8 nel 2021.

"Stiamo rispettando l'impegno preannunciato: mostriamo grande coraggio soprattutto per il 2019 perché pensiamo che il Paese abbia bisogno di una manovra che solleciti una forte crescita basata su un significativo piano di investimenti pubblici", afferma Conte in apertura della conferenza stampa.

"Il Paese riparte - assicura il presidente del Consiglio - rilanciando la crescita economica, assicurando sviluppo sociale e prospettando un fisco amico. Non tagliamo la sanità e creiamo tutte le premesse per poter essere orgogliosi di essere italiani. Il tasso di disoccupazione (appena sceso al 9,7%, minimo dal 2012, ndr) nelle nostre previsioni si attesterà al 7 o all'8% fra tre anni".

Poi arriva il turno del ministro Giovanni Tria, che parla di una manovra "di qualità" che utilizza "investimenti pubblici come strumento principale per lavorare sulla crescita". "Vogliamo eliminare il gap di crescita rispetto all'Europa, e con questa manovra dimezzeremo il gap già nel 2019", dichiara il titolare del dicastero di via XX Settembre. Quanto al rapporto debito/Pil, "prevediamo di dimunirlo di oltre quattro punti percentuali nei prossimi tre anni".

I due vicepremier mettono l'accento sulle misure care ai rispettivi elettorali.

"Iniziamo a mettere in pratica tre impegni presi con gli elettori", afferma Matteo Salvini. "Il superamento della Fornero, con possibilità di andare in pensione con alcuni anni di anticipo già dall'anno prossimo per centinaia di migliaia di persone; la flat tax al 15% per le partite Iva; e un piano di assunzioni straordinarie per circa 10mila uomini e donne delle forze dell'ordine".

"Pensione e reddito di cittadinanza, riforma dei centri per l'impiego e fondo per i truffati delle banche sono le quattro misure che verranno finanziate che ci stanno più a cuore. Abbassiamo gli obiettivi di deficit nel 2020 e nel 2021 senza sacrificare le misure fondamentali che sono il cuore della legge di bilancio", conclude Luigi Di Maio.

Gli occhi ora sono puntati su Piazza Affari, in attesa dell'apertura di domani mattina, per vedere la reazione dei mercati a questa revisione al ribasso del deficit.

(Unioneonline/L)

LA CONFERENZA STAMPA

© Riproduzione riservata