"Le sanzioni che abbiamo imposto a Mosca hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa, sulla sua economia" e, per evitare effetti negativi sempre più ingenti sui Paesi schierati contro la Russia, serve mantenere la “coesione sociale”.

Mario Draghi, a pochi giorni dalle elezioni politiche italiane del 25 settembre, vola a New York e interviene all’Assemblea generale dell’Onu (per la seconda e ultima volta) per ribadire il sostegno al governo ucraino e al sistema di sanzioni contro la Russia. "L'impatto delle misure - ha aggiunto il presidente del Consiglio - è destinato a crescere col tempo, anche perché alcune di esse entreranno in vigore solo nei prossimi mesi. Con un'economia più debole, sarà più difficile per la Russia reagire alle sconfitte che si accumulano sul campo di battaglia".

L’invasione di Mosca, ha scandito Draghi, mina "i valori" e "gli ideali" della comunità internazionale che deve restare unita e ferma nella risposta all'arroganza di Mosca, anche nel caso dei referendum sul Donbass che “sono un'ulteriore violazione del diritto internazionale” e provano che “finora la Russia non ha dimostrato di volere la fine del conflitto”. Ecco perché l'Europa, ripete Draghi rivolgendosi a Bruxelles, dove probabilmente sarà ancora lui, in attesa del nuovo governo, a trattare al Consiglio del 20 e 21 ottobre, "deve sostenere gli Stati membri mentre questi sostengono Kiev". 

L’appello del premier alla comunità internazionale è a "non dividersi tra Nord e Sud", a rimanere uniti davanti alle provocazioni dello "zar". L'Italia, è il messaggio che lancia dal palco del Palazzo di vetro alle Cancellerie che attendono l'esito del voto di domenica, "anche nei prossimi anni continuerà a essere protagonista della vita europea, vicina agli alleati della Nato".

Sulla crisi ucraina, Draghi ha avuto occasione di confrontarsi in mattinata al Palazzo di Vetro con il primo ministro ucraino Denys Shmyhal. Stare con Kiev, sottolinea il premier nel suo intervento, era l'unica scelta possibile e non bisogna smettere di cercare le condizioni della pace anche ora che sul campo l'esercito ucraino ha conquistato un "vantaggio strategico importante". E di intese, come quella sul grano, che portino a una "demilitarizzazione" dell'area di Zaporizhzhia, per scongiurare una "catastrofe nucleare". L'avanzata di Kiev, rivendica il premier, è stata possibile "anche grazie alla nostra assistenza militare". D'altronde una invasione "pianificata per mesi e su più fronti" non si può fermare "solo a parole". 

Le crisi innescate dalla guerra, "alimentare, energetica, economica", richiedono di "riscoprire il valore del multilateralismo", ha insistito Draghi citando il discorso del 1988 di Michail Gorbačëv sulla necessità della cooperazione per affrontare i problemi globali. Bisogna proteggere i cittadini, è l'appello che Draghi rilancia dall'Onu, chiedendo anche alla Ue di "fare di più" e di imporre il tetto al prezzo del gas “come l'Italia sostiene da tempo”, anche per “ridurre ulteriormente i finanziamenti che mandiamo alla Russia”.

(Unioneonline/D)

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