Si allarga sempre di più la maggioranza che sembra voler sostenere il governo Draghi.

L'ex presidente della Bce, nel corso dei primi due giorni del primo giro di consultazioni, incassa il sì di Pd, Forza Italia e Italia Viva ma anche i 5S e LeU ci stanno e i segnali di apertura da parte della Lega sono sempre più netti. Matteo Salvini fa addirittura intendere di volere entrare nella squadra, con tanto di ministri. Resta il no di Giorgia Meloni, anche se con una concessione: valuterà un "governo di scopo" che traghetti il Paese al voto ma non un governo di legislatura.

LA MATTINATA - Oggi ufficializzeranno le loro posizioni la Lega e i Cinquestelle, questi ultimi rappresentati addirittura dal fondatore Beppe Grillo, in prima linea nel tentativo di arginare il rigore del fronte dei dibattistiani. A dare una sterzata avrebbe contribuito una lunga telefonata - come anticipato dal Fatto Quotidiano - fra Draghi e Grillo: si sarebbero toccati anche punti programmatici, viene raccontato, e così sarebbe maturata la convinzione di andarsi a sedere al tavolo.

L'incontro sarà preceduto da un vertice del Movimento alla Camera, a cui oltre al garante sarà presente anche Conte. Qualsiasi scelta i leader 5s prenderanno - avverte però Davide Casaleggio, sceso a Roma anche lui - dovrà essere messa ai voti online, sulla piattaforma Rousseau.

I DUBBI - Non mancano le preoccupazioni per una maggioranza troppo allargata e scompaginata, che in Parlamento potrebbe condurre a percorsi laboriosi e irti di ostacoli. I gruppi che alle Camere si collocano più a sinistra sono anche quelli che esprimono con maggiore forza la difficoltà di ritrovarsi fianco a fianco con i sovranisti della Lega. Un esempio su tutti, la riforma fiscale: da una visione alla tedesca portata avanti dalle sinistre, che ruoti dunque intorno alla progressività della tassazione, si passa a quella leghista che da sempre punta al suo opposto, la flat tax.

La prossima settimana l'ex banchiere centrale porterà di nuovo tutti a un tavolo: ci sarà un secondo giro di consultazioni nella giornata di lunedì e già nelle prossime ore potrebbero essere ascoltate le parti sociali. Poi si passerà alle proposte e lì Draghi conta di fugare i dubbi residui, che riguardano il perimetro della maggioranza ma anche l'identikit della squadra di governo.

(Unioneonline/D)
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