Conto alla rovescia verso il voto del 25 settembre. E la corsa verso il Parlamento è cominciata anche in Sardegna.

Con il taglio dei parlamentari per l’Isola saranno 16 i seggi disponibili, undici a Montecitorio, cinque a Palazzo Madama. E, fra deputati uscenti e consiglieri regionali, si annuncia un enorme valzer delle poltrone.

Gli 11 deputati sardi saranno eletti 4 in collegi uninominali (Città metropolitana di Cagliari, Sud Sardegna, Nuoro-Oristano e Sassari; e per ognuno le "sfide" saranno tra coalizioni e non per singoli partiti) e 7 nei plurinominali, quindi col metodo proporzionale (ogni partito presenta la propria lista di 7 candidati in tutta la Sardegna rispettando l'alternanza di genere). I 5 senatori usciranno fuori dai due collegi uninominali e dai tre proporzionali.

Sul piano nazionale, la campagna elettorale sta ricompattando il centrodestra, anche se la crisi ha fatto perdere alcuni esponenti di spicco a Forza Italia (Gelmini, Brunetta, Cangini e Carfagna). 

Nel centrosinistra il segretario del Pd Enrico Letta ha definitivamente chiuso a qualsiasi alleanza con il M5S, aprendo però proprio ai transfughi azzurri e a Calenda.

“Dico a Letta che apprezzo molto che abbia detto no al M5S, ma serve chiarezza su quello che vogliamo fare”, ha detto dal canto proprio il leader di Azione.

Nel patto, spiega Calenda, deve essere chiaro che “siamo atlantisti e siamo per dare più potere all'Ue rafforzando i rapporti con gli Usa. Siamo per rispettare gli accordi sulle spese Nato, a favorire la resistenza ucraina con il materiale bellico. Sono tutte cose sui cui penso il Pd ci stia perché le ha votate”, ha concluso.

Tutti i dettagli su L'Unione Sarda oggi in edicola

© Riproduzione riservata