Claudio Durigon cede e in serata con una lunga lettera si dimette da sottosegretario all'Economia, travolto dalle polemiche per la sua proposta di intitolare il parco comunale di Latina ad Arnaldo Mussolini rispetto all'attuale nome di “parco Falcone e Borsellino”, com'è dal 2017. 

"Non sono, e non sono mai stato, fascista", scrive Durigon, scusandosi con "quanti, vittime di mafia (o parenti di vittime di mafia) possono essere rimasti feriti dalle mie parole".

"Mi dispiace che mi sia stata attribuita un'identità fascista, nella quale non mi riconosco in alcun modo", ha scritto ricordando orgogliosamente le sue origini: “Sono figlio e nipote di veneti immigrati che hanno partecipato a una grande opera, civica e civile al tempo stesso" ossia la bonifica dell'Agro Pontino. "Nella mia mal formulata proposta, io avevo a cuore solo l'idea di ricordare questa storia così intensa e così particolare", precisando anche che "non ho mai chiesto l'intitolazione del parco al fratello di Mussolini, come hanno riferito alcuni titoli di giornale, bensì semplicemente il ripristino del suo nome originario".

Immediata la reazione di Matteo Salvini che lo ringrazia perché "lascia la poltrona per amore dell'Italia e della Lega, e per non rallentare il lavoro del governo, messo irresponsabilmente in difficoltà per colpa di polemiche quotidiane e strumentali da parte della sinistra".

Il leader della Lega non aggiunge altro su chi prenderà il suo posto. In pole potrebbero esserci il veneto Massimo Bitonci, che ha ricoperto lo stesso ruolo di Durigon sotto il primo governo Conte, oppure Edoardo Rixi, anche lui ex sottosegretario appena assolto dall'inchiesta sulle spese pazze in Liguria. 

(Unioneonline/D)

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