Stop all'esportazione di bombe e missili verso l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti fino a quando non ci saranno sviluppi concreti nel processo di pace in Yemen.

Lo chiede una mozione presentata alla Camera, primo firmatario il deputato M5S Pino Cabras, sottoscritta da 23 parlamentari della maggioranza.

Una mozione che riguarda da vicino la Sardegna, dato che alcuni degli ordigni utilizzati da Riad in Yemen sono prodotti dalla Rwm di Domusnovas.

"Sarebbe opportuno - si legge - che venissero assunte iniziative per favorire e supportare la riconversione in produzioni civili delle attività delle aziende attualmente interessate alla produzione di armi, anche istituendo un fondo ad hoc e rifinanziando gli incentivi per la riconversione dell'industria bellica".

"L'Italia - spiega Cabras - ha l'occasione di partecipare a un svolta internazionale sullo Yemen, in grado di creare le condizioni favorevoli per la pace. Bisogna prendere a cuore la sorte di un popolo martoriato, che ha bisogno di più dialogo e diplomazia e meno armi".

La mozione cita anche alcuni provvedimenti presi da altri Paesi: "La Germania ha sospeso temporaneamente le proprie licenze di esportazioni di armi verso Riad fino al 30 settembre. A loro volta Danimarca, Finlandia, Norvegia e Paesi Bassi hanno sospeso l'erogazione di nuove licenze verso Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, sulla scia della risoluzione dell'Europarlamento dello scorso 25 ottobre che chiedeva un embargo totale, date le gravi violazioni del diritto umanitario internazionale accertate dalle Nazioni Unite".

In Yemen, si ricorda, "siamo di fronte alla peggiore crisi umanitaria del pianeta, secondo quanto affermato dalle Nazioni Unite".

E ancora: "Quasi l'80% della popolazione ha bisogno di assistenza o protezione umanitaria. A causa del conflitto, che ha già provocato 70mila vittime, oltre 24 milioni di persone su 28 totali non hanno cibo sufficiente, 9,6 milioni sono sull'orlo della carestia".

Una situazione umanitaria "devastante e in continuo peggioramento", di qui la necessità di porre fine ai combattimenti e di smettere di vendere armi all'Arabia Saudita.

(Unioneonline/L)
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