“Oggi in Cdm si è consumato il primo atto di un esproprio ai danni di 30mila imprese balneari che avrà durissime conseguenze economiche e sociali”.

E’ il duro attacco di Giorgia Meloni nel giorno dell’approvazione della riforma delle concessioni balneari, che decreta lo stop al regime di proroga a partire dal 2024, quando saranno ripristinate le gare.

“È assurdo che con la crisi ucraina, il caro bollette e l'aumento del prezzo di molti generi di prima necessità il Governo Draghi individui nelle concessioni balneari la priorità per la Nazione e che, con tesi strampalate, legittimi la demonizzazione di un'intera categoria”, continua la Meloni. 

La leader di Fratelli d’Italia poi entra nel merito e afferma che il provvedimento odierno “non c’entra nulla con l’entità dei canoni, il costo di un lettino o la cementificazione delle coste, è solo un vergognoso regalo alle multinazionali straniere che colpisce migliaia di imprese italiane che hanno investito, molte di loro anche recentemente facendo affidamento sulla proroga al 2033 tuttora prevista dalla legge vigente”.

“Nessuna tutela efficace ai concessionari uscenti, che verranno in buona parte spazzati via”, incalza Meloni. Che poi sfida la Lega, che ha parlato di un testo che sarà modificato in Parlamento. “Noi ci proveremo con forza fino all’ultimo minuto, noi non tradiamo gli impegni presi”.

(Unioneonline/L)

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