Dopo aver incassato ieri la fiducia alla Camera con 321 voti a favore e 259 contrari, il premier Giuseppe Conte affronterà oggi la sfida, bene più difficile, del Senato.

Al momento raggiungere quota 161 pare un miraggio e la maggioranza viene data oscillante fra 151 e 157 voti, a seconda delle scelte dei singoli e delle trattative delle ultime ore. Intanto Italia Viva ha confermato la scelta di astenersi.

"Aiutateci a ripartire", ha detto ieri il presidente del Consiglio in Aula a Montecitorio lanciando un appello ai quei "volenterosi" che potrebbero salvare il governo dandogli la stabilità necessaria ad andare avanti, promettendo l'impegno per una nuova legge elettorale in senso proporzionale.

L'ora "è grave" e per proseguire nel cammino della lotta al Covid e delle riforme occorre "voltare pagina".

Si è rivolto ai "volenterosi", invitandoli a condividere il pezzo di strada che resta e che vede sul tavolo la gestione di oltre 200 miliardi con il Recovery plan, e su cui le Camere avranno diritto di parola. "Aiutateci", scandisce per ben tre volte parlando all'emiciclo e chiedendo un "appoggio limpido" a liberali, popolari e socialisti.

Ha poi definito la crisi aperta da Iv senza alcun "fondamento" e riavvolgere il nastro ora è impossibile, ha avvertito.

Intanto, il centrodestra cerca di serrare i ranghi: l'Udc ha fatto sapere che non passerà al "nemico" e l'unica via, per la coalizione guidata da Salvini, Meloni e Berlusconi, passa per le dimissioni del premier.

Quello in atto, ha attaccato ieri Giorgia Meloni, è solo un "vergognoso mercimonio".

(Unioneonline/F)
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