M a che ne poteva sapere il povero Capozucca, prima della tremenda esperienza di ieri. Va in tv e sussurra: «Il Cagliari è cambiato molto dalla partita con l’Udinese, c’è stata la svolta a livello caratteriale, abbiamo toccato il fondo e da lì ci siamo guardati in faccia». Mai dire Cagliari, però. E soprattutto mai più dire Udinese. Perché ieri abbiamo assistito a una replica, peggiore, dell’incredibile partita del dicembre scorso, quando i rossoblù si liberavano in fretta della palla perché terrorizzati dalla valanga bianconera. Brutto segnale, nel momento chiave della stagione.

Il Cagliari, nella notte del primo post Udinese, sembrava scivolato all’inferno. Questa volta, sembra invece che ci sia tornato: cinque gol sulla schiena, un altro impatto sbagliato con la gara della vita, quel male oscuro già visto a La Spezia che si ripresenta, quando tutto – comprese le parole di Capozucca poco prima della partita – sembrava portare verso una battaglia (sportiva) contro una squadra alla portata. Sì, si era parlato di impresa possibile, di 90 minuti che potessero dare alla stagione il significato migliore. Parole. A Udine si è toccato il fondo, ma non quello della classifica, dove fortunatamente c’è gente messa peggio. Ieri pomeriggio, abbiamo assistito una prova di rara inconsistenza, di scarso attaccamento alla causa, di poca fiducia nel gruppo, nel compagno di reparto, nel Cagliari inteso come società, come simbolo di una tifoseria unica. Senza scomodare la retorica, adesso tutto sarà più difficile, tra scontri diretti, recuperi dal risultato imprevedibile, squadre come la Juve che (giustamente) verranno a Cagliari per asfaltarti.

Sono sparite le certezze, timide, che Mazzarri aveva nella sua sacca, fra una difesa sconcertante (anche Bellanova si è smarrito) e un attacco diciamo timido. Il progetto tattico non “arriva”, non emerge dalle prove di questo Cagliari un’idea su come tirarsi fuori dai guai. Un inferno, sportivo, dal quale sarà complesso scappare. È stata proprio la domenica sbagliata: la Juve ieri sera ha ricordato il suo ex Longobucco con il lutto al braccio, il Cagliari non lo ha fatto.

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