Donald Trump contro i transgender.

Il governo di Washington chiede alla Corte Suprema di legalizzare la possibilità di licenziarli solo per il fatto di essere, appunto, transessuali.

La Civil Rights Act, la legge Usa sui diritti civili, non tutela infatti i transessuali: varata nel 1964, la norma vieta la discriminazione sul posto di lavoro in base al "sesso biologico", dunque soltanto quelle tra uomo e donna.

Dopo la decisione dell'amministrazione, sono esplose le polemiche, cone le organizzazioni legate alla comunità Lgbtqi che parlano di un passo indietro.

"Il principio di uguaglianza è semplice e ovvio. È una disgrazia che il governo cerchi di limitare le norme anti-discriminazione" afferma Chris Geidner, di Justice Collaborative.

Ora saranno i giudici della Corte Suprema a interpretare le norme americane il prossimo 8 ottobre, quando saranno chiamati a decidere sulla vicenda di Aimee Stephens, che ha iniziato a lavorare in una società di pompe funebri nel 2007 come uomo e che poi, sei anni dopo, ha annunciato al suo datore di lavoro la sua transizione verso l'essere donna.

Una transizione che ha causato il suo licenziamento.

"I fatti inconfutabili mostrano che la casa di pompe funebri ha licenziato Stephens perché la donna rifiutava di voler rispettare gli stereotipi sul sesso del suo datore di lavoro", ha spiegato il giudice Karen Nelson nella sua lunga sentenza sul caso, impugnata davanti alla Corte Suprema.

(Unioneonline/F)
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