Domani ricorre il terzo anno dall’invasione russa dell’Ucraina, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, delegittimato da Donald Trump, chiede unità d’intenti tra Usa ed Europa per una «pace duratura».

«La guerra infuria. Tutti coloro che sono in grado di aiutare dovrebbero lavorare per rafforzare la protezione delle vite delle persone. Dobbiamo fare del nostro meglio per portare una pace duratura e giusta per l'Ucraina. E questo è possibile se c'è unità fra tutti i partner: abbiamo bisogno della potenza di tutta l'Europa, della potenza dell'America, e della potenza di tutti coloro che vogliono una pace affidabile. Grazie a tutti i nostri partner che ci aiutano e lo capiscono!», ha detto il leader ucraino.

Che poi ha snocciolato qualche dato: «In totale, questa settimana la Russia ha lanciato circa 1.150 droni d'attacco, più di 1.400 bombe aeree guidate e 35 missili di vario tipo».

Dal canto suo Vladimir Putin, in occasione della Giornata dei difensori della patria, ha ringraziato i soldati russi che combattono in Ucraina, che «difendono gli interessi nazionali e l’avvenire della Russia». La sua determinazione a rinforzare l’esercito «non è cambiata», visto il contesto globale soggetto a «rapidi cambiamenti». «Continueremo a migliorare le capacità di combattimento dell'esercito e della marina, la loro prontezza alla lotta come componente essenziale della sicurezza della Russia e garanzia della sua sovranità presente e futura», ha dichiarato Putin.

Il presidente russo si è poi intestato una sorta di missione divina: «Dio mi ha conferito la missione di difendere la Russia. Il destino ha voluto così, e così ha voluto anche Dio. Difendere la Russia, una missione difficile quanto onorevole è stata piazzata sulle mie e le vostre spalle, insieme».

(Unioneonline/L)

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