«Due bimbi sono morti e una persona è dispersa dopo che lunedì un natante si è capovolto durante il occorso in zona Sar tunisina da parte di un mercantile». Lo afferma l’ong Sea Watch, aggiungendo che «la nostra nave Aurora avrebbe potuto intervenire ma è bloccata dalle autorità italiane a Lampedusa con motivazioni senza fondamento». «Avevamo visto la barca in difficoltà con 90 persone a bordo in mare da 3 giorni. Abbiamo chiesto aiuto. Frontex è arrivata 6 ore dopo, ha visto il natante e se n'è andata. Le autorità italiane stanno facendo di tutto per impedire loro di raggiungere l'Italia. C'è il pericolo che la Guardia costiera libica li porti in Libia.

«Ieri mattina le persone erano ancora abbandonate al loro destino, in mare. Le navi di soccorso europee avrebbero potuto raggiungerle in circa 3 ore, ma hanno scelto di non intervenire - prosegue Sea Watch - Quando la nave mercantile Port Fukuka, che si trovava nelle vicinanze, ha cercato di soccorrerli, l'imbarcazione si è capovolta. Tutte le persone a bordo sono finite in mare. Una volta soccorse, due bambini erano deceduti e una persona dispersa. Oggi le persone sono ancora sul mercantile. C'è il pericolo imminente che la cosiddetta guardia costiera libica li rapisca e li porti in Libia: verso tortura e morte. È inaccettabile. La nostra nave di soccorso veloce Aurora avrebbe potuto intervenire in soccorso di queste persone. Si trova a sole quattro ore e mezza di distanza, ma è bloccata dalle autorità italiane nel porto di Lampedusa con motivazioni prive di fondamento».

Per Sea Watch «questo "spettacolo” vergognoso non si è ancora concluso, ma le autorità italiane ed europee non sono intervenute. È un sistema che sta facendo ciò per cui è stato progettato: lasciare che le persone anneghino ai confini dell'Europa. Silenziosamente, sistematicamente».

(Unioneonline) 

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