Non si fa attendere la risposta americana al bagno di sangue che ha fatto – secondo un ultimo bilancio – quasi 200 vittime all’aeroporto di Kabul.

Dopo aver promesso in lacrime in diretta tv che i responsabili l’avrebbero pagata Joe Biden ha autorizzato un raid nella regione di Nagahar in Afghanistan nel quale è stato colpita a morte una delle menti dell’Isis-K, che progettava altri attacchi.

Il Pentagono non ha reso nota l’identità del militante, lo ha definito un “planner” dell’organizzazione. Pare che non fosse direttamente coinvolto nell’attentato a Kabul, ma “riteniamo che stesse pianificando futuri attacchi” nella capitale afghana, ha detto un funzionario dell’amministrazione Usa.

Un drone partito da una base in Medio Oriente lo ha colpito mentre era a bordo di un veicolo: "Le forze armate americane hanno condotto un'operazione anti terrorismo contro uno degli organizzatori dell'Isis-K. Il raid è avvenuto nella provincia di Nangahar, in Afghanistan. Le indicazioni preliminari segnalano che il target è stato ucciso. Non siamo a conoscenza di vittime civili", si legge in una nota di Bill Urban, portavoce del Central Command.

Un’azione mirata che segue la nuova allerta lanciata dall’ambasciata Usa a Kabul. Si temono nuovi attacchi, è stato detto agli americani di non andare in aeroporto, e a chi si trova già lì vicino di lasciare immediatamente la zona “alla luce delle minacce per la sicurezza”.

Nuovi attacchi possibili dunque entro il 31 agosto, data del ritiro definitivo. La scadenza è sempre più vicina e rende sempre più urgente l’evacuazione del Paese. Dal 14 agosto sono quasi 110mila le persone evacuate.

E’ arrivato a destinazione anche l’ultimo volo italiano. Anche il console Tommaso Claudi ha lasciato l’Afghanistan.

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