Quando mancano due giorni al primo turno delle presidenziali francesi si accende lo scontro tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen, i due più che probabili sfidanti in vista di un ballottaggio che appare praticamente scontato.

Il Presidente, in affanno secondo i sondaggi, alza il tiro e dichiara che la leader del Rassemblement National “dipende finanziariamente da Putin”, è “accondiscendente” con la Russia e ha un programma “brutale, razzista, pieno di menzogne sul piano sociale perché non pensa ai finanziamenti”.

“Quando propone di abbassare l'IVA ovunque e di bloccare i prezzi senza sapere come pensa di riuscirci, mente alle persone. Perché se uno decide una cosa del genere, ci manda in rosso”.

Le Pen replica parlando di un Macron “molto aggressivo”, cosa che a suo avviso rivela “una certa dose di nervosismo”. “Lo trovo aggressivo nelle posture, nelle frasi estremamente offensive", contrattacca la leader di estrema destra.

LE ELEZIONI – Primo turno il 10 aprile, ma il presidente sarà quasi certamente deciso al ballottaggio del 24, visto che gli sfidanti sono ben 12 e bisogna ottenere il 50% +1 dei voti per conquistare da subito l’Eliseo.

Oltre al presidente uscente, leader di En Marche, e alla Le Pen, ci sono altri dieci candidati. Eric Zemmour di Reconquete (estrema destra), Jean-Luc Melenchon de La France Insoumise (sinistra radicale), Valérie Pécresse dei Repubblicani (centrodestra), Yannick Jadot di Europe Ecologie (centrosinistra), Anne Hidalgo per il Partito Socialista (centrosinistra), Nicolas Dupont-Aignan di Debout La France (destra), Fabien Roussel del Partito Comunista, Philippe Poutou di Nouveau Parti Anticapitaliste (estrema sinistra), il centrista Jean Lassalle di Resistons e Nathalie Arthaud di Lutte Ouvriere (estrema sinistra).

Un panorama politico molto eterogeneo, fondamentali al ballottaggio i voti degli indecisi e gli apparentamenti.

(Unioneonline/L)

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