Conto alla rovescia in Francia per il primo turno delle elezioni presidenziali. Le urne saranno aperte il 10 aprile, con ballottaggio fissato due settimane dopo.

Secondo gli ultimi sondaggi, il presidente uscente Emmanuel Macron, leader del movimento En Marche (centro liberale ed europeista) è dato al 27,5%, tallonato, come accaduto nella precedente tornata del 2017, da Marine Le Pen, numero uno del Rassemblement National (centrodestra), quotata al 22%.

Più staccato è Jean-Luc Mélenchon, deputato di lungo corso ed esponente di spicco della sinistra radicale La France Insoumise, il cui consenso è stimato tra il 15 e il 16%.

Quanto agli altri candidati, sono in lizza anche Valerie Pécresse, leader dei Republicains (forza moderata nata dalle ceneri dell’Ump di Nicolas Sarkozy), il sindaco di Parigi Anne Hidalgo (Partito socialista) ed Eric Zemmour, giornalista e commentatore politico de Le Figaro, esponente di Reconquête, partito di estrema destra euroscettico.

In corsa come outsider, ci sono poi l’europarlamentare ecologista Yannick Jadot, il comunista Fabien Roussel, il sovranista Nicolas Dupont-Aignan di Debout la France, Nathalie Arthaud di Lotta operaia, Philippe Poutou del Nuovo Partito Anticapitalista e Jean Lassalle di Résistons, forza che rappresenta il comparto agricolo transalpino. 

In totale, 12 candidati, quattro donne e otto uomini. Per conquistare l’Eliseo occorre essere eletti al primo turno con la maggioranza assoluta (ovvero il 50% più uno dei voti). In caso contrario è previsto il turno di ballottaggio, dove occorre aggiudicarsi il maggior numero di consensi. 

(Unioneonline/l.f.)

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