"E' essenziale che Putin non vinca questa guerra" e che sulla fine del conflitto decida Kiev, senza il cui consenso "la pace non è sostenibile". Il premier Mario Draghi, rivolgendosi ai 27 leader europei riuniti a Bruxelles, parte da qui per dipanare un ragionamento che porta ad una serie di conseguenze, dal necessario sostegno all'Ucraina all'irreversibile exit strategy dalla dipendenza energetica da Mosca. Draghi si è rivolto ad un vertice che, in serata, si preparava ad affrontare i temi più caldi e divisivi, come quello delle sanzioni sul petrolio.

Il premier si è detto “scettico sull’utilità” delle telefonate a Putin, tutte conversazioni che comunque dimostrano che è il presidente russo a “non volere la pace”. Poi ha lanciato l’allarme: “Il rischio di una catastrofe alimentare è reale: e se non ci sarà una soluzione, dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin”.

Al vertice è intervenuto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: ha fatto appello all'Europa a "restare unità e a non dividersi" e ha chiesto che siano approvate le nuove sanzioni "il più rapidamente possibile". Ma il pacchetto, ha detto Von der Leyen, non sarà approvato nelle prossime 48 ore.

Intanto, quando siamo al 96esimo giorno di guerra continuano senza sosta gli attacchi russi nel Donbass, ormai diventato “priorità assoluta” per Mosca, come ha ribadito il ministro degli Esteri Sergej Lavrov. 

“La nostra priorità è la liberazione delle regioni di Donetsk e Lugansk, che ora sono riconosciute dalla Federazione Russa come Stati indipendenti. Il nostro obiettivo è ovviamente spingere l'esercito e i battaglioni ucraini fuori da queste regioni”, ha dichiarato, precisando che “non si tratta di annessione, si tratta di un'operazione militare richiesta dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk”.

L’offensiva si concentra su Kherson e Severodonetsk, dove si combatte strada per strada e i russi hanno messo fuori uso la corrente elettrica e i servizi di telefonia mobile: “Stiamo facendo di tutto per respingere l’offensiva di Mosca”, ha detto Zelensky. Proprio vicino a Severodonetsk è stato ucciso un giornalista francese.

Marcia indietro di Joe Biden sui missili a medio raggio. Il presidente Usa gela Zelensky e li nega a Kiev perché potrebbero colpire il territorio russo e portare a una escalation del conflitto. Mosca applaude alla decisione di Washington definendola “ragionevole”.

E torna in campo la mediazione di Erdogan. Il presidente turco oggi ha avuto un colloquio con Putin e si è detto disponibile ad ospitare a Istanbul un incontro tra la Russia, l’Ucraina e l’Onu. Ankara, ha aggiunto, è pronta anche a “partecipare a un potenziale meccanismo di osservazione in Ucraina se Mosca e Kiev raggiungessero un accordo”. Poi ha sentito anche Zelensky, facendo sapere di essere impegnato per arrivare alla ripresa del negoziato e parlandogli della necessità di creare “corridoi sicuri” per il trasporto dei prodotti agricoli.

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La giornata di ora in ora:

Erdogan a Zelensky: “Corridoi sicuri per il grano”

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato della necessità di "creare corridoi sicuri" per il trasporto di prodotti agricoli via mare in una telefonata con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Durante il colloquio, come riporta Anadolu, il presidente turco ha fatto sapere che Ankara è impegnata per arrivare alla ripresa del negoziato tra Kiev e Mosca. La telefonata con Zelensky è arrivata a poche ore da un colloquio telefonico di Erdogan con l'omologo russo Vladimir Putin.

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Draghi: "Il rischio di una catastrofe alimentare è reale, colpa di Putin”

"Il confronto con Putin è necessario per risolvere il problema del grano, della sicurezza alimentare. Il rischio di una catastrofe alimentare è reale: e se non ci sarà una soluzione, dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin". Lo ha detto il premier Mario Draghi intervenendo al vertice europeo.

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Draghi: “Scettico sull'utilità delle telefonate con Putin”

"È essenziale che Putin non vinca questa guerra. Allo stesso tempo dobbiamo chiederci se può essere utile parlargli. Sono scettico dell'utilità di queste telefonate, ma ci sono ragioni per farle. Queste conversazioni dimostrano che è Putin a non volere la pace". E' quanto ha detto il premier Mario Draghi al vertice europeo.

Sui negoziati: "Deve essere l'Ucraina a decidere che pace vuole. Se l'Ucraina non è d'accordo sui termini, la pace non può essere sostenibile".

“Putin non deve vincere”, ha detto inoltre il presidente del Consiglio, “è essenziale che non vinca questa guerra”.

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Kiev: “In Tribunale primo caso di stupro in guerra”

Il primo caso di stupro nelle guerra in Ucraina è stato portato in tribunale. Lo ha annunciato la procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, su Twitter, aggiungendo che l'imputato è "Mikhail Romanov, un militare del 239° Reggimento della 90° Divisione corazzata della Guardia Vitebsk-Novgorod delle Forze armate russe". L'uomo "sarà processato per il presunto omicidio del marito e per violenza sessuale di gruppo contro sua moglie", ha spiegato Venediktova.

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Putin: “Export prodotti agricoli solo con revoca sanzioni”

"Alla luce dei problemi sul mercato alimentare mondiale, verificatisi a causa dell'imprudente politica finanziaria ed economica dell'Occidente, la Russia può esportare considerevoli quantità di fertilizzanti e prodotti agricoli se le sanzioni anti-russe saranno tolte". E' quanto ha detto il presidente russo Vladimir Putin al leader turco Recep Tayyip Erdogan nell'odierno colloquio telefonico, secondo quanto riportato dal Cremlino citato dalla Tass.

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Putin: “Pronti a faclitare l’export dall’Ucraina”

Il presidente russo Vladimir Putin in una conversazione telefonica con il leader turco Recep Tayyip Erdogan ha sottolineato "la disponibilità della Russia a facilitare il transito marittimo senza ostacoli di merci in coordinamento con i partner turchi", "questo vale anche per il grano dai porti ucraini". Lo riferisce il Cremlino, citato dalla Tass, aggiungendo che i due leader hanno discusso anche della "questione di garantire una navigazione sicura nel Mar Nero e nel Mar d'Azov, eliminando la minaccia delle mine".

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Erdogan pronto ad ospitare incontro Kiev-Mosca-Onu

Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan hanno avuto un colloquio telefonico per discutere della situazione in Ucraina. Lo rende noto l'ufficio del presidente turco, come riporta la Tass. La Turchia è pronta a organizzare un incontro tra la Russia, l'Ucraina e l'Onu a Istanbul, ha detto Erdogan a Putin.

La Turchia è pronta anche a partecipare a un potenziale meccanismo di osservazione in Ucraina se Mosca e Kiev raggiungono un accordo su questo, ha aggiunto Erdogan.

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Missili e medio raggio, Mosca applaude Washington

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev giudica "ragionevole" la decisione del presidente Usa Joe Biden di non fornire all'Ucraina missili a medio raggio in grado di raggiungere la Russia. Lo riporta la Tass. In caso di attacchi alle sue città, la Russia, aggiunge Medvedev, colpirebbe i centri "decisionali criminali", alcuni dei quali sono "ben lontani da Kiev".

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Usa non invieranno a Kiev missili a medio raggio

Gli Usa non invieranno a Kiev sistemi missilistici (a medio raggio) che possano raggiungere il territorio russo: lo ha detto il presidente Joe Biden.

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Sanzioni, Orban: “Commissione Ue irresponsabile”

"Se ci troviamo in questa situazione è colpa della Commissione Europea, che ha presentato il sesto pacchetto di sanzioni senza prima avere l'accordo degli stati membri, un modo di fare irresponsabile". Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban.

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La Russia “ha rubato mezzo milione di tonnellate di grano”

La Russia ha rubato all'Ucraina, esportandolo poi illegalmente per conto proprio, quasi mezzo

milione di tonnellate di grano. Lo ha annunciato il viceministro per le politiche agrarie e l'alimentazione Taras Vysotskyi, come riferisce un corrispondente di Ukrinform. "Ci sono prove da tutte le regioni temporaneamente occupate: Cherson, Zaporizhia, Luhansk, Donetsk e Kharkiv. Il carico viene portato in Russia, principalmente da Kharkiv, Donetsk, Lugansk o attraverso la Crimea", ha detto Vysotskyi. Gli invasori inizialmente hanno cercato di vendere grano rubato in Egitto e Libano, che però non hanno accettato di acquistare.

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Raid russo a Kherson uccide bambina di 9 anni

L'attacco dell'artiglieria russa nell'oblast di Kherson ha ucciso una bambina di 9 anni e ferito altri 2 bambini, secondo quanto riferito dal Kyiv Independent. L'ufficio del procuratore generale ha inoltre confermato che un bombardamento russo ha colpito il villaggio di Myroliubivka, nella regione per gran parte occupata, ieri 29 maggio, ferendo un bambino di sette mesi e una bambina di cinque anni.

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Distrutta una postazione ucraina dotata di artiglieria “italiana”

Le forze russe hanno distrutto una postazione ucraina "dove i nazionalisti avevano posizionato

artiglieria (howitzer) inviata dall'Italia". Lo riferiscono le agenzie russe citando il ministero della Difesa di Mosca. I militari hanno pubblicato un video in cui si mostra una postazione nascosta tra gli alberi.

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Kiev: “Controffensiva a Kherson, sfondata linea di difesa russa”

Nella città portuale del Sud del Paese, Kherson, l'esercito ucraino afferma di aver lanciato una controffensiva nel tentativo di recuperare le terre conquistate dalla Russia, forse preannunciando una nuova fase dei combattimenti. "Kherson resiste, siamo vicini", ha twittato lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, citato dalla Bbc. Il quartier generale militare ucraino ha affermato in un comunicato che le sue forze hanno sfondato una linea di difesa russa spingendola in un terreno meno favorevole e minacciano le vie di rifornimento della Russia sui ponti sul fiume Dnipro.

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Cremlino: “Oggi telefonata Putin-Erdogan”

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha annunciato che il presidente russo Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan avranno oggi una conversazione telefonica. Lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass. "Ieri abbiamo confermato la dichiarazione del signor Erdogan: in effetti, ci sarà una conversazione con il presidente della Turchia", ha affermato Peskov. "Ieri - ha proseguito il portavoce di Putin - ci sono state molte domande da parte dei colleghi sull'ipotesi di un qualche tipo di conversazione trilaterale. Abbiamo chiarito: no, stiamo parlando di una conversazione tra Putin ed Erdogan, bilaterale".

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Tre medici scomparsi a Severodonetsk

Tre medici sono scomparsi nella città ucraina orientale di Severodonetsk, dove sono in corso feroci combattimenti tra le unità russe e le forze di Kiev. Secondo le testimonianze i soldati russi sparano anche sulle auto di medici e volontari. La macchina dei tre medici è stata ritrovata, danneggiata dai colpi, ma di loro nessuna traccia.

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Mosca: “1 milione e mezzo di rifugiati in Russia dall'Ucraina”

Più di 1 milione e 550 mila rifugiati sono arrivati sul territorio della Federazione dalle (autoproclamate) repubbliche di Donetsk e Lungansk e dall'Ucraina. Lo ha dichiarato oggi una fonte delle forze dell'ordine all'agenzia russa Tass. "Secondo gli ultimi rapporti, oltre 1 milione e 550mila persone sono arrivate in Russia dall'Ucraina e dalle repubbliche del Donbass, tra cui più di 254.000 bambini", ha affermato la fonte, aggiungendo che la maggior parte delle persone è arrivata dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.

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Forte esplosione nel centro di Melitopol

Una forte esplosione è stata sentita questa mattina nel centro della città ucraina orientale di Melitopol, il fumo nero si è diffuso nella zona. Lo ha riferito Vladimir Rogov, membro del consiglio principale dell'amministrazione militare-civile della regione di Zaporizhzhia, citato dall'agenzia russa Ria Novosti. Rogov ha sostenuto che dietro l'esplosione c'è un gruppo ucraino di sabotaggio.

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Zelensky valuta colloqui telefonici a 3 con Erdogan e Putin

"Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky valuterà la proposta per tenere colloqui telefonici a tre con i leader di Russia e Turchia Vladimir Putin e Tayyip Erdogan, se il presidente della Federazione Russa è pronto a partecipare". Lo riferisce il portavoce del presidente ucraino Sergiy Nikiforov, citato da ZN.UA.

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Lavrov, “priorità assoluta è liberare Donetsk e Lugansk”

"La nostra priorità assoluta è la liberazione delle regioni di Donetsk e Lugansk, che ora sono riconosciute dalla Federazione Russa come Stati indipendenti. Il nostro obiettivo è ovviamente spingere l'esercito e i battaglioni ucraini fuori da queste regioni", ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un'intervista all'emittente francese Tfi, citato dalla Cnn. Alla domanda se la Russia intende annettere i territori del Donbass, Lavrov ha risposto: "Non si tratta di annessione. Si tratta di un'operazione militare richiesta dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk".

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Zelensky, “facciamo di tutto per fermare i russi a Severodonetsk”

L'esercito ucraino sta facendo tutto il possibile per respingere l'offensiva russa a Severodonetsk, nella regione di Lugansk. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky nel suo ultimo discorso video, riportato da Ukrinform. I funzionari regionali hanno riferito che le forze russe stanno "prendendo d'assalto" Severodonetsk e che i combattimenti si stavano svolgendo strada per strada, mettendo fuori uso la corrente elettrica e i servizi di telefonia mobile.

(Unioneonline)

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