Sono immagini drammatiche quelle che arrivano dalla California, dove da giorni i boschi intorno a Los Angeles continuano a bruciare distruggendo centinaia di ettari, a ridosso di quartieri residenziali e attività imprenditoriali.

Tra l’imponente macchina degli aiuti, anche il grande cuore di Vincenzo Porcu, 47enne di Sinnai, titolare del ristorante “Carasau” nella contea di Culver City, alle porte della città simbolo della star internazionali del cinema. 

Per Porcu, da 25 anni negli USA, la scelta di aprire il proprio locale a sfollati e soccorritori offrendo pasti gratuiti: «Quando la città ha iniziato a bruciare - dice Porcu - insieme al mio staff ho pensato di non restare a guardare, lanciando sui social la nostra iniziativa al fianco di chi sta vivendo questa piaga».

E, così, per Porcu e la sua squadra, la preparazione no stop di maloreddus alla campidanese e pizza: «Non ci stiamo fermando un solo istante - conferma il ristoratore- con centinaia di cittadini che stanno vendendo in noi un prezioso punto di riferimento. Non ho notizie di italiani e sardi feriti, ma qui c’è chi ha perso veramente tutto ed è disperato. I soccorsi sono imponenti tra squadre a terra e in volo, ma non bastano a fronteggiare le fiamme».

Ma Porcu, scava anche in anni di lunga gavetta, con una carriera iniziata a soli 14 come cameriere: «Ho lasciato l’isola con una valigia piena di sogni. Qui ho trovato una seconda casa, dove dar forma ai miei progetti. Los Angeles mi ha accolto nel 2006 e di recente ho aperto il mio secondo locale. Doveroso non lasciar solo un popolo a cui mi sento profondamente legato e che spero possa uscire presto da questa emergenza. Noi sardi non voltiamo mai le spalle a nessuno».

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