Il Regno Unito piange la sua regina e i sudditi si trovano increduli a pronunciare le parole in codice che mai speravano di dover pronunciare: “London bridge is fallen”. Il ponte di Londra è caduto.

Elisabetta II è morta, nella sua residenza scozzese di Balmoral, dove si era trattenuta nei giorni scorsi per un peggioramento delle sue condizioni di salute e dove i familiari l’hanno raggiunta in fretta e furia per l’ultimo, struggente saluto. Aveva 96 anni, 70 dei quali trascorsi sul trono.

Un record di longevità al potere, superato nella storia solo da Luigi XIV di Francia, il Re Sole.

Salita al trono nel 1952, alla morte del padre Giorgio VI e cinque anni dopo le nozze con Filippo Mountbatten, l’amato consorte morto l’anno scorso, da cui ha avuto quattro figli (Carlo, Anna, Andrea ed Edorardo), Elisabetta – al secolo Elizabeth Alexandra Mary – è stata la guida e il punto di riferimento del popolo britannico nella lunga serie di eventi – sconvolgenti, rivoluzionari, difficili – che si sono susseguiti dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

La ricostruzione post-bellica, la Guerra Fredda, gli anni Sessanta della contestazione (all’inizio dei quali si concesse una visita in Sardegna), la crisi delle Malvine con l’Argentina, i conflitti sociali dell’epoca Thatcher, la caduta del Muro di Berlino. E poi la minaccia del terrorismo jihadista, le guerre in Afghanistan e in Medioriente, la Brexit, la pandemia di Covid e, in questi ultimi mesi, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Nei decenni, sotto il suo regno, sono stati 15 i premier a succedersi a Downing Street, l’ultima Liz Truss, nominata proprio a Balmoral, a inizio settimana. Lei, invece, è sempre rimasta saldamente sul trono.

Lo scettro stretto tra le mani, nonostante tutto. Compresi gli scandali, che hanno sempre agitato le acque di casa Windsor. Dal tumultuoso matrimonio di Carlo, il suo primogenito, con lady Diana al loro divorzio, fino alla tragica morte di lei, a Parigi nel 1996.

Con il marito Filippo (Ansa)
Con il marito Filippo (Ansa)
Con il marito Filippo (Ansa)

Dal coinvolgimento del suo secondo figlio maschio Andrea nello scandalo Epstein alla ribellione del nipote Harry, “fuggito” negli Stati Uniti dopo le nozze con Meghan Markle.

Elisabetta, come detto, è stata la quercia, della dinastia e della nazione. La donna forte che non ha mai abbandonato né i suoi cari né i suoi sudditi. La sovrana che ha saputo infondere forza e coraggio anche nei momenti più ardui, con i suoi gesti, i suoi messaggi, le parole dette e quelle invece solo sussurrate dai tabloid. Una maestra di governo – ma anche di stile – che con la sua morte lascia ora il Regno Unito affranto, attonito, sconvolto.

Perché il momento è giunto: “London bridge is fallen”. La sovrana, che tra il serio e il faceto in molti definivano immortale, si è infine rivelata mortale.

Salire sul trono toccherà adesso a Carlo, che ha 74 anni. Ma c’è anche William, secondogenito dello stesso Carlo e di Lady D, secondo in linea di successione. Il nipote prediletto di Elisabetta. Per molti – moltissimi – l’erede più degno per raccogliere, assieme alla moglie Kate e ai loro tre figli, il futuro della dinastia e, con esso, il destino della monarchia inglese.

Con Carlo, William e il resto della famiglia reale (Ansa)
Con Carlo, William e il resto della famiglia reale (Ansa)
Con Carlo, William e il resto della famiglia reale (Ansa)

(Unioneonline/l.f.)

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