Così Trump ha sposato la linea di Putin, a Zelensky chiederà di cedere il Donbass in cambio della pace
Telefonata di fuoco tra il tycoon e il leader ucraino: «La Russia può prendersi tutto il Donetsk in poco tempo». «Bugie». Lunedì vertice complicato alla Casa Bianca, dopo la rissa dello scorso 28 febbraio(Ansa)
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Nessun cessate il fuoco, ma un accordo di pace che preveda la cessione di parte del territorio ucraino in cambio di garanzie di sicurezza per Kiev, senza l’adesione alla Nato. Dopo tre ore di vertice, Donald Trump alla fine ha sposato la linea di Vladimir Putin che, non a caso, rientrato a Mosca ha definito il summit «opportuno e molto utile».
E il colloquio telefonico successivo fra Trump e Zelensky non è stato per niente semplice: è durato circa un’ora e i toni si sono alzati, secondo quanto riporta Axios.
Nel corso della telefonata, fatta a bordo dell’Air Force One di ritorno da Anchorage, Trump ha invitato Zelensky a un incontro faccia a faccia che si terrà lunedì alla Casa Bianca. Un incontro che si preannuncia molto complicato: perché Zelensky voleva un cessate il fuoco e lo stesso Trump in partenza per l’Alaska aveva detto che senza una tregua sarebbe stato «deluso», salvo poi cambiare idea e sposare la linea di Putin. Ma un cessate il fuoco non ci sarà, potrebbe arrivare un accordo di pace solo a patto che Kiev ceda alcuni territori.
«Putin può prendersi tutto il Donetsk»
Alta tensione, riporta Axios, c’è stata quando Trump ha riportato a Zelensky quello che gli ha riferito Putin sulla situazione sul campo di battaglia. Ovvero che la Russia potrebbe prendersi in poco tempo l’intera regione del Donetsk e anche altre aree in cui si combatte. «Sono bugie di Putin», ha replicato Zelensky.
Le condizioni dello zar sui territori, due scenari
Ma, al di là di questo, saranno le condizioni dello zar sui territori a tenere banco. In cambio della cessione di alcuni territori, infatti, Putin sarebbe pronto a promettere per iscritto di non occupare altre aree ucraine né attaccare altri Paesi.
Su quali siano questi territori richiesti da Putin, ci sono due ricostruzioni molto simili. Secondo il New York Times lo zar avrebbe chiesto l’intero Donbass, anche le aree non occupate dai russi. In cambio Putin avrebbe offerto un cessate il fuoco nel resto dell'Ucraina, lungo le attuali linee di battaglia, e la promessa scritta di non attaccare più l'Ucraina o qualsiasi altro Paese europeo. Non solo, Trump avrebbe invitato anche i leader europei al vertice di lunedì per «sostenere» il piano di Putin e isolare così Zelensky.
Secondo il Financial Times invece Putin ha chiesto a Kiev di ritirarsi dal Donetsk come condizione per porre fine alla guerra. Questa mossa darebbe a Mosca il pieno controllo di un territorio che ha parzialmente occupato per oltre un decennio e dove le sue truppe stanno avanzando al ritmo più veloce da novembre. Inoltre, il quotidiano riporta che, in cambio della regione di Donetsk, Putin ha dichiarato che avrebbe congelato la linea del fronte nelle regioni meridionali di Kherson e Zaporizhzhia, dove le sue forze occupano vaste porzioni di territorio, e di non lanciare nuovi attacchi per conquistare altro territorio.
Tra le richieste riportate dalle due testate in realtà tuttavia non c’è grande differenza, visto che il Donbass comprende le regioni del Donetsk e del Lugansk, di quest’ultimo Mosca ha occupato la quasi totalità.
Le garanzie sulla lingua
Infine, Putin vuole che il russo venga riconosciuto come lingua ufficiale in Ucraina e chiede garanzie di sicurezza per le chiese ortodosse che fanno capo al patriarcato di Mosca.
La Nato e le garanzie di sicurezza per Kiev
Poi c’è la questione della Nato. Putin ha ribadito la sua richiesta di «risolvere le cause profonde» del conflitto e fermare l’espansione della Nato a est. Quali garanzie di sicurezza allora per l’Ucraina? Secondo quanto riferito anche da alcuni leader europei si parla di garanzie sullo stile dell’articolo 5 della Nato (quello sulla legittima difesa collettiva secondo cui «un attacco contro un membro dell'Alleanza sarà considerato come un attacco contro tutti») senza il coinvolgimento diretto di Kiev nell’Alleanza Atlantica.
Come attuare le garanzie è da chiarire, certo è che Trump ha sempre detto che tocca agli europei impegnare forze e risorse per la difesa dell’Ucraina.
Le parole di Putin
Il colloquio avuto con Donald Trump in Alaska sul conflitto in Ucraina è stato «opportuno e molto utile», «ci avvicina alle decisioni necessarie» per la pace, ha detto il presidente russo in una riunione dei massimi dirigenti del Paese. Putin, citato dall'agenzia Ria Novosti, ha aggiunto che «l'eliminazione delle cause alla radice del conflitto dovrebbe essere la base per una soluzione». Chiaro riferimento al possibile ingresso di Kiev nella Nato.
(Unioneonline/L)