Danish Hasnain, l'uomo accusato di aver sequestrato e ucciso la nipote 18enne Saman Abbas a Novellara (Reggio Emilia) il 30 aprile scorso, ha negato le accuse di omicidio.

"È tutto falso - ha detto alla giudice della Chambre de l'Instruction della Corte d'Appello di Parigi, città in cui è stato arrestato la settimana scorsa, che gli notificava la richiesta di estradizione italiana - forse qualcuno mi ha visto? Sono forse uscito di casa?". 

L’uomo è rimasto in silenzio per tutto il tempo in cui la giudice gli ha letto le accuse che sono alla base della richiesta di estradizione dell'Italia. Richiesta che Hasnain rifiuta categoricamente.

Poi un'interprete gli ha tradotto le parole del magistrato e lui ha risposto: "Prendo atto di tutto questo, ma è tutto falso. È il padre di Saman che ha detto che era stato lo zio, cioè io. Non capisco come si sia arrivati a questo mandato a livello dell'Interpol".

A questo punto la presidente della Chambre de l'Instruction lo ha interrotto: "Questo tribunale non giudica nel merito", ha spiegato.

Terminata l'udienza, il 33enne è stato nuovamente trasportato nel carcere di Fresnes, a sud della capitale francese. 

Il tribunale, che è l’organismo chiamato a decidere sulle richieste di estradizione, ha già fissato per il 20 ottobre la seconda udienza.

A Parigi ci sono in questi giorni anche i carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia, che hanno scoperto che Hasnain e Nomanulaq Nomanulaq, il cugino ancora latitante, erano in contatto.

Analizzando i profili falsi sui social usati dal 33enne in questi cinque mesi di latitanza, infatti, i militari sono riusciti a raccogliere informazioni utili per determinare la posizione anche del cugino, che si troverebbe anche lui nella capitale francese.

© Riproduzione riservata