Starbucks - il colosso statunitense della caffetteria - si unisce alle proteste popolari contro le nuove disposizioni anti-immigrazione del presidente Donald Trump e promette di assumere nei prossimi cinque anni 10mila rifugiati nei suoi negozi di tutto il mondo.

Lo ha dichiarato l'amministratore delegato della catena, Howard Schultz, in una lettera aperta ai suoi dipendenti: "Vi scrivo oggi con grande preoccupazione, il cuore pesante e una ferma promessa", aggiungendo che "noi non rimarremo a guardare, non rimarremo in silenzio mentre l’incertezza sulle iniziative della nuova amministrazione cresce ogni giorno che passa".

L'iniziativa di Starbucks partirà proprio negli Stati Uniti, dove verrà data priorità all'assunzione di migranti "che hanno servito con le forze Usa come interpreti o personale di supporto".

Nelle ultime elezioni presidenziali americane Schultz si era schierato apertamente a favore della candidata democratica Hillary Clinton e si era detto "stordito" all'indomani della vittoria elettorale di The Donald.
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