Il gip del Tribunale di Verbania, Elena Ceriotti, ha accolto la richiesta di incidente probatorio avanzata dal difensore del caposervizio della funivia del Mottarone, Gabriele Tadini, l'unico degli indagati agli arresti domiciliari per l'incidente in cui sono morte quattordici persone, con il piccolo Eitan unico sopravvissuto.

La richiesta "è finalizzata a perizia sulle cause della precipitazione della cabina della funivia del Mottarone". Il giudice ha nominato come perito l'ingegnere Antonio De Luca dell'università Federico II di Napoli, riservandosi la nomina di altri periti, e ha convocato le parti in tribunale a Verbania per il conferimento dell'incarico il prossimo 8 luglio.

L'incidente probatorio sui resti della cabina precipitata sul Mottarone, in particolare sulla fune traente e sul sistema frenante di emergenza, non compromette dunque le indagini, come invece sostenuto dalla procura. Questo, in estrema sintesi, il contenuto del provvedimento con cui il gip ha concesso l'incidente probatorio chiesto dalla difesa di Tadini, l'avvocato Marcello Perillo, rilevando i presupposti giuridici per l'accoglimento.

La Procura di Verbania si era opposta alla richiesta di incidente probatorio dell'avvocato Marcello Perillo, a cui si era associato il difensore di Luigi Nerini, avvocato Pasquale Pantano, chiedendo di lasciare passare almeno due mesi per "l'espletamento delle attività di indagine".

Il gip Elena Ceriotti, subentrata a Donatella Banci Buonamici per la decisione - ora all'attenzione del Csm - del presidente del Tribunale Luigi Montefusco, ha invece deciso - con provvedimento depositato oggi - che "la richiesta appare conforme ai requisiti di ammissibilità, dato che l'oggetto della prova si sostanzia in una perizia, che si deve ritenere estesa ad ogni possibile causa della precipitazione della cabina dell'impianto a fune".

E che la pretesa della procura di attendere “perché non individuati ancora tutti i possibili indagati” non può, dunque, essere accolta.

(Unioneonline/v.l.)

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