Scontata metà della pena (i 16 anni di reclusione che gli sono stati assegnati per il naufragio della Costa Concordia costato la vita a 32 persone), l’ex comandante Francesco Schettino, in carcere a Rebibbia, potrebbe presto uscire di cella per andare a lavorare e dare così “il proprio contributo alle istituzioni”. Il suo lavoro sarà quello di digitalizzare i documenti di alcuni grandi processi italiani sottraendoli all’incuria del tempo. In particolare, andrà alla Discoteca di Stato, l’ente pubblico che raccoglie il patrimonio sonoro italiano, diventato ufficialmente Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi.

A fare la richiesta per questo incarico è stata la stessa direzione di Rebibbia, Schettino – che da anni è impegnato nei lavori socialmente utili all’interno della struttura – dovrebbe quindi digitalizzare gli atti dei processi di Ustica, operando in un ambiente videosorvegliato e scansionano le carte che compongono i fascicoli sotto la costante supervisione di archivisti-formatori.

L’ex comandante già dal maggio scorso ha diritto di chiedere misure alternative alla detenzione in cella.

(Unioneonline/s.s.)

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