"Non mi fa piacere che un uomo vada in prigione, è un fatto molto triste, ma è anche vero che la società deve affermare se stessa anche con questa durezza: è bene che i cittadini sappiano che i ruoli, gli obblighi, i doveri e gli oneri devono coesistere necessariamente".

Così Gregorio De Falco, l'ufficiale della Guardia Costiera diventato famoso per il suo "salga a bordo, c...o" intimato a Francesco Schettino nelle tragiche ore del naufragio costato la vita a 32 persone, ha accolto la condanna definitiva nei confronti del comandante della nave.

De Falco ha parlato anche della compagnia: "La nave sugli scogli l'ha portata il comandante, su questo non c'è dubbio", ha detto. "Certo - ha poi continuato - la società armatrice non ha contribuito come avrebbe dovuto nelle operazioni di soccorso, tuttavia gli esponenti della stessa società hanno patteggiato le pene".

LA TELEFONATA - Intanto Francesco Schettino, subito dopo la conferma della condanna e poco prima che varcasse le porte del carcere di Rebibbia, ha ricevuto una telefonata. Arrivava da Kevin Rebello, fratello di Russel, cameriere indiano 33enne rimasto vittima del naufragio, l'ultimo corpo restituito dal mare. "Ho visto la notizia su Internet e ho pensato che anche lui ha una famiglia, una figlia", ha dichiarato. Aggiungendo che a Schettino la telefonata ha fatto "molto piacere".

"Magari andrò a trovarlo in carcere, ma non ora", ha detto.

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