La bella Ludovica, occhi verdi e corpo sinuosoPer il Gip figura chiave nell'omicidio di Melania
Per il Gip, Ludovica P., 27 anni caporale, è la figura chiave nell'omicidio di Malania. Il possibile movente che avrebbe portato Salvatore Parolisi a uccidere la moglie Melania. Un uomo stretto fra due donne.Lunghi capelli castani, splendidi occhi verdi, un corpo sinuoso, come rivela la foto su Facebook in cui è ritratta fasciata da un corto vestito verde che mette in risalto le sue forme. E' lei la 'femme fatale", Ludovica P., 27 anni, caporale all'8/o Reggimento lancieri di Montebello, amante dei cavalli, una laurea alla Sapienza di Roma, che ha mandato in tilt i sistemi di difesa di Salvatore Parolisi, in carcere con l'accusa di aver ucciso la moglie Melania Rea.
IL MOVENTE - E' lei, per i magistrati ascolani che hanno chiesto l'arresto di Parolisi, e il gip di Ascoli che ha accolto il loro impianto accusatorio, il possibile movente. Altro che scappatella per il caporalmaggiore dell'esercito, che tiene la bocca cucita su questa 'liaison' - con l'effetto di coprirsi con una foglia di fico, perché gli investigatori stanno rivoltando la sua vita come un calzino - fino all'audizione nella caserma dei carabinieri a Castello di Cisterna, nel Napoletano, dei primi di maggio. Invece lui con questa ragazza si vedeva ormai da due anni, da quando Melania era incinta della piccola Vittoria. Ludovica non era stata per lui l'unica relazione extraconiugale, ma la più importante sì. Ed è proprio nel cortocircuito che si crea nella sua mente, tra la voglia di vivere questa storia e la necessità di non mandare in crisi tutto l'impianto familiare (non solo moglie e figlia, ma tutti i parenti) che si anniderebbe il clic che fa fare al soldato il passo fatale, aggredendo la moglie "all'improvviso", massacrandola a coltellate e lasciandola agonizzante al Bosco della Casermette, con la bimba in auto, testimone muta della follia del padre e della fine della madre.
IL DOLORE DI LUDOVICA - "Ho sofferto molto - aveva raccontato Ludovica in un'intervista televisiva, in cui non si era fatta riprendere i viso ad eccezione degli occhi - e mi sono sentita presa in giro da Salvatore". Con voce mesta e proprietà di linguaggio, ha ricordato quando Melania scoprì la loro relazione: a gennaio 2010, "per caso, per una distrazione di Salvatore, che scambiò le due schede Sim che aveva e la chiamò con il numero dedicato a me". Che pasticcione, Parolisi. "Dopo questo episodio mi contattò due volte, una nell'immediatezza, a gennaio, l'altra ad aprile". Ludovica ha smentito la minaccia che Melania le avrebbe fatto di rovinarle la carriera se non avesse lasciato stare il marito. Smentita, a sua volta, da un'amica cara della Rea. In realtà, Melania c'era andata giù dura, dicendole che le avrebbe "spaccato la faccia". Perchè "era una donna non disposta a cedere", rileva oggi il gip. E come in ogni triangolo che si rispetti, si fa per dire, anche Ludovica non era tenera con l'altra. Nei messaggi su Facebook sprona Salvatore a decidersi, dicendogli tra l'altro: "non devi ammazzare nessuno" (una frase profetica o la replica a uno sfogo di lui?), "...devi lasciare una persona che non ami e con cui non stai più bene da una vita". E infila qualche battuta velenosa sulla Rea: "tu non gli devi una lira, è ora che questa si trovi un lavoro". Parolisi dice che sta trattando con la moglie la separazione, "ancora una settimana poi dovrà sparire dalla mia vista". Lei lo incalza, e gli scarica addosso tutta la sua rabbia ("sei una merda", "mi fai schifo") perché lui promette ma non decide. Lui si autoflagella, correda i suoi messaggi da una serie di 'muuuuà, il suono dei baci, saccheggia la tradizione canora partenopea ("...tu si na cosa grand pme, non dimenticarlo mai"). Dal 12 al 19 aprile i contatti telefonici tra i due sono ossessivi: 904 sms di Salvatore alla ragazza, 1.597 da Ludovica all'innamorato, 1.170 chiamate da Salvatore a Ludovica, 63 da lei verso Salvatore.
IL TESTIMONE Poi c'è un teste, un signore che porta a spasso i cani, che riferisce di aver visto Salvatore in tuta mimetica, fermo con la sua auto su una strada sterrata, "quasi tutti i pomeriggi" nel mese di marzo, intento a telefonare per almeno 30-40 minuti. E una volta "piangeva come un bambino". A ridosso di Pasqua, e dell'omicidio di Melania, Salvatore si trova definitivamente messo alle strette: deve andare con la moglie dai parenti in Campania ma deve anche andare da Ludovica. Il padre della ragazza gli ha prenotato persino una stanza d'albergo per due giorni. Ciò che avviene dopo è risaputo, almeno secondo l'accusa. "Non ha saputo gestire psicologicamente le due 'pressionì contrapposte", è la conclusione del gip. Dopo, lui e Ludovica continuano a sentirsi, ma il tono è cambiato. Meno 'muuuà e più direttive pratiche impartite da Parolisi all'amante: non chiamarmi, non mandarmi sms, cancella la pagina Facebook, non dire che siano innamorati. E' arrabbiato, come si capisce da alcune intercettazioni ambientali nella sua auto: "ma chi cazzo è...gli dico non mi chiamare e lei mi manda il messaggio... ehhh...Gesù mio", dice tra sè e sè; "...ma guarda che questa è davvero scema questa ragazza..."; "Mannaggia, quella non capisce. Io gli dico di lasciare stare e lei insiste, quella insiste...quella è tosta (non vuole capire)". Anche la passione per Ludovica, la 'femme fatalè, sembra ormai spenta.
IL PADRE DI MELANIA - "Io voglio ribadire a Ludovica di uscire allo scoperto, vorrei sapere se ha il coraggio di dire che Valentina, l'amica di mia figlia, ha detto il falso riguardo le minacce telefoniche che Melania le aveva fatto. Io da padre sono molto rammaricato per questa signorina, e credo che tutto ruoti attorno al tradimento di Salvatore sfociato poi in questo orrendo omicidio". Così il padre di Melania rea, Gennaro, ai microfoni di Pomeriggio Cinque, rivolgendosi alla soldatessa amante di Salvatore Parolisi. Quanto alla piccola Vittoria, rimasta orfana della mamma e con il padre ora in carcere, "abbiamo chiesto l'affidamento temporaneo della piccola - ha spiegato - perché dovevamo tutelarla. Lei quando vuole ha anche gli altri nonni, gli zii e chiunque di loro può venire da Vittoria. La bimba sta bene, è tranquilla e noi cerchiamo di mantenerla così".