Giornata Mondiale della Fisioterapia: in Sardegna cresce l'allarme su invecchiamento e fragilità
Gli ultra 65enni rappresentano già il 27% della popolazione regionalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si celebra oggi, 8 settembre, la Giornata Mondiale della Fisioterapia, appuntamento annuale promosso dalla World Physiotherapy per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’attività fisica e sul ruolo chiave dei fisioterapisti nella tutela della salute, soprattutto nella terza età.
L’edizione 2025 è dedicata ai temi dell’“Invecchiamento e Fragilità”, due realtà sempre più centrali nel panorama demografico italiano, e ancor più marcate in Sardegna.
Anche quest’anno l’Ordine dei Fisioterapisti della Sardegna Centrale ha rilanciato la campagna “Il movimento che non si ferma”, con l’obiettivo di promuovere iniziative sui territori per incoraggiare l’attività fisica come strumento di prevenzione e benessere.
La riflessione si inserisce in un contesto allarmante: l’Italia si conferma uno dei Paesi più anziani al mondo, con il 24,3% della popolazione (oltre 14 milioni di persone) sopra i 65 anni. Una tendenza destinata a crescere: secondo le stime, entro il 2050 si arriverà al 33,3% (circa 19,7 milioni di over 65).
In Sardegna la situazione è ancora più critica. Secondo gli ultimi dati Istat (2024), gli ultra 65enni rappresentano già il 27% della popolazione regionale – circa 421mila su 1,57 milioni di residenti – e nel 2050 si prevede che toccheranno il 40%.
Un dato preoccupante, soprattutto nelle aree interne e rurali del Centro e Sud dell’Isola, dove l’accesso ai servizi sanitari è spesso ostacolato da viabilità difficile e carenza di professionisti, in particolare fisioterapisti.
Di fronte a questi numeri, il concetto di invecchiamento attivo, definito dall’OMS come la capacità di mantenere le proprie funzioni fisiche, sociali e mentali lungo tutto l’arco della vita, diventa centrale. Un obiettivo raggiungibile anche grazie all’intervento dei fisioterapisti, che possono predisporre programmi personalizzati per gli anziani, adattando l’intensità degli esercizi al livello di mobilità individuale.
Piccoli gesti quotidiani, come una camminata regolare, possono fare la differenza. Una recente ricerca pubblicata su The Lancet nel 2025 conferma che bastano 2.000 passi al giorno per ridurre del 36% la mortalità, con benefici crescenti fino a 10.000 passi quotidiani.
Ma l’attività fisica non serve solo a restare in forma: è anche un potente strumento di prevenzione contro le cadute, una delle principali cause di disabilità tra gli anziani. Ogni anno, uno su cinque è vittima di cadute, che causano danni nel 35,9% dei casi, con il 13,6% classificato come grave.
«La Giornata Mondiale ci ricorda quanto sia importante il ruolo del fisioterapista, soprattutto in una regione come la nostra, che rientra tra le principali zone blu del pianeta», ha dichiarato Gino Sedda, presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti della Sardegna Centrale.
«È auspicabile una sempre più stretta collaborazione con le istituzioni per garantire la salute dei cittadini, prevenire le cadute e affrontare la fragilità. Il fisioterapista è una figura chiave per migliorare l’autonomia delle persone anziane e la qualità della vita delle nostre comunità».
Sedda ha inoltre sottolineato come l’esercizio terapeutico, oltre a migliorare equilibrio e forza muscolare, rappresenti uno degli strumenti più efficaci per contrastare l’impatto delle cadute e rallentare il processo di invecchiamento.
(Unioneonline/Fr.Me.)