L'addio a Giorgio Armani con petali bianchi lanciati dai cittadini assiepati lungo la strada, e nella chiesa di San Martino - sul sagrato - una corona di fiori dello stesso colore con un messaggio scritto in oro "Con tanto affetto, i suoi dipendenti". Rose bianche anche lungo i vialetti del piccolo cimitero di Rivalta in cui saranno tumulate le ceneri dello stilista, accanto alle tombe dei genitori e del fratello Sergio. Le esequie, celebrate dal parroco monsignor Busani, si sono svolte nel primo pomeriggio in forma strettamente privata nella blindatissima frazione di Rivalta, ammesse circa settanta persone tra famigliari e amici.

Contemporaneamente a Milano e nel mondo, alle 15 precise, negozi e uffici di Giorgio Armani si sono fermati per lutto. Serrande abbassate nelle boutique, traffico bloccato sui siti, pc spenti negli uffici, in segno di rispetto: le migliaia di dipendenti dell'azienda fondata 50 anni fa hanno lavorato come sempre, ma solo fino alle 15, quando le attività sono state sospese in contemporanea alle esequie, celebrate nel paesino in provincia di Piacenza dove il grande stilista scomparso lo scorso 4 settembre a 91 anni era sfollato da bambino, insieme alla famiglia.

Sabato e domenica sono state 16mila le persone che gli hanno reso omaggio alla camera ardente allestita nel suo teatro di via Bergognone.

Milano oggi lo ha ricordato con il lutto cittadino e anche il Consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio all'inizio della seduta. La presidente dell'aula Elena Buscemi ha ricordato che a Milano, «sua città d'adozione, ha dato tantissimo e dalla città ha ricevuto amore e gratitudine». E ha promesso che «Milano, alla quale ha dato moltissimo, saprà ricordarlo nel migliore dei modi».

Alla famiglia, il sindaco Beppe Sala aveva subito offerto l'iscrizione al Famedio, ma Giorgio Armani ha scelto di riposare nella cappella di famiglia insieme al padre Ugo, il fratello Sergio e la madre Maria Raimondo. Dopo le esequie, una volta arrivato dal Comune l'estratto per riassunto dell'atto di morte, avverrà l'apertura del testamento.

A essere chiamati davanti al notaio le nipoti Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio, già defunto, e Andrea Camerana, figlio della sorella Rosanna, nonché Leo Dell'Orco, compagno di lavoro e di vita di Armani. Nonostante il lutto, in azienda tutto andrà avanti come avrebbe voluto lo stilista, con la mostra a Brera e la sfilata voluti da re Giorgio il 28 settembre a Milano, durante la Fashion Week, per celebrare i 50 anni dell'azienda che porta il suo nome. Tutto, ovviamente, già curato nei minimi dettagli, come lui amava fare.

(Unioneonline)

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