«Ci sono momenti che si incidono dentro di noi e che non dimenticheremo mai. Questa città ha inciso nel cuore la mattina del 29 luglio, quando si fece buio su tutta la Terra».

Così don Andrea, citando il Vangelo, durante i funerali di Sofia Castelli, uccisa a Cologno Monzese dall'ex fidanzato italo-marocchino Zakaria Atqaoui, che ha confessato e che si trova in carcere.

«Si è fatto crudelmente buio nella vita di Sofia e della sua famiglia. Dove l'estate e il sole dei 20 anni avrebbero dovuto brillare si è fatto buio. E nel buio - ha aggiunto - non servono parole. Se respingiamo rabbia e rancore, e scommettiamo su amori limpidi, mai possessivi, allora l'alba spunterà».

Un lungo applauso ha accolto il feretro di Sofia davanti alla chiesa di San Giuliano a Colonno Monzese. Chiesa piena e diverse persone anche all’esterno. Fra i tanti presenti anche Pietro Carbini, sindaco di Santa Maria Coghinas, il paese della nonna di Sofia, dove i genitori della ragazza si trovavano quando hanno appreso la notizia e dove la stessa ventenne era in procinto di andare per le nozze d’oro dei nonni.

Il primo cittadino sardo aveva anche una lettera del presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais, che ha espresso vicinanza a nome di tutta l'istituzione: «Un gesto di cordoglio ma anche un impegno - ha scritto Pais nella lettera – affinché non venga mai meno, da parte di chi governa e legifera, lo sforzo di contrastare i fenomeni di violenza sulle donne che, purtroppo, sconvolgono quasi quotidianamente le nostre comunità».

Dopo i funerali è partito il corteo, l’ultimo saluto alla ragazza con palloncini bianchi e in sottofondo le note della canzone “Cenere” di Lazza.

(Unioneonline/L)

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