Un capo infetto accertato in un'azienda bovina di Villamassargia, due in due distinti allevamenti ovini a Sant'Anna Arresi: nel Sulcis l'incubo blue tongue torna a minacciare il comparto zootecnico dopo l'epidemia del 2013 che aveva falcidiato oltre 2500 capi ovini (500 solo a Villamassargia) e messo in ginocchio l'intero settore.

Ma dal Dipartimento di Sanità Animale della Assl di Carbonia si predica calma: "Si tratta - spiega il direttore Gianfranco Piras - di positività al morbo riscontrate in singoli capi sentinella di due unici allevamenti, animali appositamente non vaccinati per nessun sierotipo della Lingua blu che fungono da segnalatori della presenza del virus. Attualmente comunque non risulta nessun focolaio attivo".

Per conoscere il sierotipo del morbo (si sospetta il Numero 4, lo stesso che ha colpito l'Ogliastra) che ha infettato un bovino in un'azienda di Villamassargia e due ovini a Sant'Anna Arresi, occorrerà attendere gli esiti delle analisi sui prelievi sierologici fatte a Teramo.

Intanto negli allevamenti in questione è subito scattata la profilassi contenitiva. Il sindaco di Villamassargia, Debora Porrà, invita a non creare allarmismi: "La situazione è sotto controllo, abbiamo adottato tutte le contromisure a disposizione. Certo che per il territorio dove si allevano migliaia di capi ovini sarebbe un dramma lo scoppio di una nuova epidemia ma per ora non c'è nessun allarme".

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