Amaro il giorno di rientro dalle ferie forzate per i lavoratori della Sider Alloys.

Le organizzazioni sindacali hanno tenuto un'assemblea ai cancelli per trovare una soluzione «alla decisione dell'azienda di non pagare le 13/e mensilità e gli stipendi», si legge in una nota unitaria di Fiom-Fsm-Uilm e Cub Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis-Iglesiente.

«Riteniamo la decisione dell'azienda inaccettabile - tuonano i sindacati - da mesi abbiamo più volte richiesto un incontro con la proprietà al fine di fare una disamina sulla situazione in stabilimento, dove da anni non viene effettuata alcuna lavorazione mirante alla ripresa produttiva, così com'era previsto e sottoscritto nell'Accordo di programma del 2018 sottoscritto dal ministero, dalla Regione Sardegna, da Invitalia e dalla Sider Alloys. Gli impegni assunti dalla Sider Alloys, sono stati totalmente disattesi nell'indifferenza di coloro che nell'Accordo di programma avrebbero dovuto garantire il rispetto degli accordi e soprattutto certificare la verifica con il Comitato Tecnico previsto dall'Articolo 7».

L'assemblea generale dei lavoratori ha quindi deciso «il rientro al lavoro, assumendo però la decisione del blocco dell'uscita delle lavorazioni, comprese quelle attualmente accantonate nello stabilimento, inoltre non si consentirà che vengano effettuate ulteriori demolizioni nello stabilimento se non orientata ad una seria progettazione di revamping. Per queste ragioni richiediamo alla Sider Alloys un incontro in tempi brevi per conoscere le intenzioni in merito al pagamento delle retribuzioni, in attesa dell'incontro al Mimit previsto il 30 gennaio prossimo», concludono le segreterie territoriali di Fiom-Fsm-Uilm e Cub.

Questa mattina l’assessore dell’Industria Emanuele Cani ha incontrato i rappresentanti sindacali in vista del confronto istituzionale sulle vertenze Eurallumina, Portovesme Srl e Sider Alloys, in programma venerdì 17 gennaio al ministero delle Imprese.

«Per quanto riguarda Eurallumina, siamo convinti che sia necessario innanzi tutto giungere alla ridefinizione del dpcm sulla metanizzazione della Sardegna e confidiamo che questa operazione possa essere chiusa in tempi rapidi», ha detto l’assessore Cani.

«Sul fronte Portovesme Srl ribadiremo che il piano industriale proposto da Glencore è per noi assolutamente insoddisfacente, così come reputiamo non consona la chiusura della linea zinco, e pertanto chiediamo che l’azienda ne rivaluti la riapertura o in alternativa presenti un vero e proprio piano industriale che possa ricomprendere l’impegno di tutti i lavoratori - ha chiarito Cani -. Su questo punto chiederemo al Governo, qualora ci fosse un altro soggetto imprenditoriale affidabile pronto a rilevare tutto lo stabilimento, come ipotizzato dal ministro Urso in occasione della sua recente visita a Portovesme, che vengano portate avanti le trattative senza ulteriori esitazioni».

La Regione, ha aggiunto Cani, non vede con favore l’ipotesi che la produzione dello stabilimento possa essere frammentata e affidata a molteplici soggetti. «In merito alla questione Sider Alloys, vogliamo capire se, alla luce dei fatti recenti, permanga la posizione di fiducia del Governo nei confronti dell’attuale imprenditore. Chiederemo inoltre che sia inserita nel quadro complessivo della crisi del Sulcis Iglesiente anche la questione Enel, un tema di fatto già all’ordine del giorno, vista l’ipotesi di imminente dismissione, ma sul quale vorremmo costruire un ragionamento orientato alla riqualificazione del sito», ha concluso.

(Unioneonline)

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