Gli agenti del Comando navale del Corpo forestale di Sant'Antioco hanno sferrato un duro colpo alla pesca illegale dei ricci di mare.

Dopo i numerosi controlli dei mesi scorsi, seguiti da diverse denunce ai pescatori che praticavano illegalmente questo tipo di attività, è partito l'affondo degli uomini della Forestale.

Dopo un attento monitoraggio, è stata messa in atto l'operazione che ha portato al sequestro di numerosi attrezzi, nascosti anche sott'acqua, utilizzati per la raccolta illegale di ricci. Una pratica che, prevalentemente, viene svolta durante le ore notturne.

I sequestri della Forestale (foto Angelo Cucca)
I sequestri della Forestale (foto Angelo Cucca)
I sequestri della Forestale (foto Angelo Cucca)

Tra i vari strumenti sequestrati anche cinque micidiali "Ganghilo", costituiti da una parte metallica con un sacco raccoglitore che, raschia il fondale creando danni enormi all'ecosistema delle nostre coste, costituite da praterie di Posidonia e Pinna Nobilis.

Oltre al rischio estinzione di questa specie, a destare preoccupazione sono le condizioni igienico sanitarie del trattamento e consumo dei ricci, che vengono raccolti in tutto il Golfo di Palmas, ma in particolare a Is Pruinis, dove si trova lo scarico del depuratore di Sant'Antioco.

Inoltre, la prelibata polpa di questi echinodermi, viene venduta, anche on-line, in contenitori non igienizzati, costituendo un serio pericolo per la salute pubblica.
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