Mentre si profila un lunedì bollente (ore 17 il Consiglio comunale sulla sanità) e la cittadinanza si prepara a scendere nuovamente in piazza (sabato 28, la quarta manifestazione di protesta), le dichiarazioni del commissario Asl, Antonio Onnis, («Spaventano inutilmente gli utenti, il Cto sarà operativo 7 giorni su 7, compreso il Pronto soccorso») provocano scintille.

L'oggetto del contendere sono le sue recenti disposizioni sull'avvio del Week e Day surgery al Cto dal 16 maggio con la delibera in cui dà corso alla «sospensione totale dei ricoveri in urgenza, in quanto non disponibile l'équipe operatoria dal venerdì sera alle 7 del lunedì».

Fulminee le reazioni della Uil (Efisio Aresti) e di alcuni consiglieri comunali della minoranza (Luigi Biggio, Gian Marco Eltrudis, Valentina Pistis): «È la fine dei nostri ospedali».

Nel partito di maggioranza (Pd) si profila l'addio di Giancarlo Mameli («mi autosospendo, vorrei spiegassero per quale motivo, il sabato e la domenica, alcuni reparti e servizi del nostro Cto non hanno orario di servizio»).

E sempre nella maggioranza, quella dell'Aula, il capogruppo del Pdci, Alberto Cacciarru, ironizza sul fatto che «il suo veterinario, per fortuna, lavora anche nel week end». Oggi la replica di Onnis alle accuse "infondate". A stretto giro di posta la controreplica di Fabio Enne (Cisl): «A un giorno dal Consiglio sulla sanità cerca di correggere il tiro. Ma a smentirlo sono gli atti che ha firmato: il Cto verrà trasformato in un ambulatorio di periferia, grazie al modello Week e Day surgery, operativo 5 giorni su 7».
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