Le sue fratture non sono recenti e, pertanto, il suo caso non rientra tra le urgenze. Requisito necessario per essere sottoposta alla riabilitazione all'ospedale.

Quello capitato a Maria Luisa Corda, 72 anni, di Iglesias, sembra un caso limite nel caos sanitario dovuto (o meglio: amplificato) dall'emergenza coronavirus.

La donna sta combattendo con i postumi di una rovinosa caduta avvenuta a casa di uno dei due figli, nel novembre scorso in Lussemburgo, dove è stata sottoposta a un lunghissimo intervento chirurgico al braccio sinistro. "Mi sono trovata benissimo, una struttura pubblica davvero eccellente, hanno persino iniziato a farmi la fisioterapia e avrebbero proseguito, ma nonostante le insistenze di mio figlio ho dovuto far rientro a Iglesias perché ero preoccupata per alcuni pagamenti da effettuare. Ero convinta di poter completare tutta la riabilitazione nella mia città". Ma così non è stato.

La riabilitazione - iniziata al Cto nel dicembre scorso - è stata interrotto a marzo, pochi giorni prima del lockdown, in quanto a Iglesias era stato registrato il primo (e, fortunatamente, unico) caso di coronavirus. Circostanza che (per le modalità con cui il paziente contagiato aveva fatto accesso negli ospedali iglesienti) aveva imposto un "isolamento" di diversi reparti.

"Pensavo che la sospensione sarebbe durata pochi giorni, ma poi c'è stata la serrata generale e le cose sono cambiate. Mi avevano assicurato che mi avrebbero richiamata per proseguire i trattamenti, ma il tempo passava e i miei dolori aumentavano. Con essi anche le difficoltà nei movimenti". La novità è recente: poiché i dolori non passavano, Maria Luisa (che deve fare i conti anche con altre gravi patologie) è andata al Pronto soccorso (dopo aver fatto il "pre triage", indispensabile in questo periodo) e ha potuto essere sottoposta alla visita. "Ma ho scoperto che, poiché le fratture non sono recenti, non rientro tra le urgenze e non posso proseguire la riabilitazione al Cto. Mi hanno consigliato di rivolgermi a una struttura privata".
© Riproduzione riservata