Continua a propagarsi con una velocità preoccupante l'epidemia di Blue Tongue nel Sulcis, nonostante l'atteso arrivo di pioggia e basse temperature.

In meno di una settimana i dati diffusi dal Dipartimento di Sanità Animale dell'Assl di Carbonia fanno registrare il quasi raddoppio del numero di focolai attivi sul territorio, passati dai 92 del 6 novembre ai 161 attuali, e addirittura il triplicarsi del numero di ovini morti giunti (dato aggiornato a ieri) a 1473.

Numeri che confermano come l'Iglesiente (Iglesias, Domusnovas, Villamassargia e Musei) sia la zona maggiormente colpita.

Un bilancio che rischia di aggravarsi a dismisura, visti anche i 6.872 capi ovini che già presentano la classica sintomatolgia da Blue Tongue.

Un flagello che sta prostrando gli allevatori, ma mettendo a dura prova anche l'equipe del Dipartimento di Sanità Animale della Assl di Carbonia che con 13 veterinari e 3 amministrativi riesce appena a gestire l'emergenza.

Lo sanno anche i sindaci del Sulcis che hanno chiesto a gran voce di potenziare l'organico durante la Conferenza Socio Sanitaria tenutasi giovedì.

"Il problema c'è - ammette Gianfranco Piras, direttore del dipartimento - basta un raffreddore per mettere in crisi la già difficile gestione dell'epidemia. L'Ats dovrebbe concederci subito due amministrativi, forse in arrivo già da lunedì, visto il budget ridotto non ci sono garanzie invece per ulteriori veterinari".

Il potenziamento dell'organico per fronteggiare l'emergenza verrà richiesto anche lunedì all'Assl di Carbonia nell'incontro con i vertici della sanità locale e regionale ottenuto dal consigliere regionale Gianluigi Rubiu. Dovrebbero prendervi parte anche i colleghi Pietro Cocco, Luca Pizzuto e Paolo Dessì.

"Si sta sottovalutando una situazione gravissima, - dice il politico iglesiente - in un sopralluogo nelle aziende colpite, parlando con allevatori e veterinari ho appreso inoltre che durante i prelievi, per far prima, si usa un solo ago per tutto un gregge aumentando così a dismisura i rischi di contagio. Sono pratiche inaccetabili".
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