L'esame autoptico ha confermato l'arresto cardiocircolatorio e la presenza di un edema polmonare, ma per capire cosa abbia causato il decesso di Baldassarre Fadda, 87 anni, di Nebida, sono necessari ulteriori esami, tra cui quelli citologici.

E, per avere i risultati e permettere al medico legale di fare una relazione compiuta, ci vorranno almeno 3 mesi. Questo il termine che Roberto Demontis ha comunicato al magistrato a conclusione dell'autopsia eseguita sul corpo dell'anziano minatore, morto lunedì sera all'ospedale Cto.

Il medico legale, incaricato dal pm Marco Cocco, è stato affiancato da Gabriele Finco, professore ordinario in Anestesia e Rianimazione all'azienda ospedaliera universitaria di Cagliari.

Sulla morte di Fadda - alle prese da tempo con gli acciacchi dovuti al duro lavoro e amplificati dall'età - la Procura ha aperto un'indagine (due giorni dopo aver dato il via a un accertamento sanitario) iscrivendo nel registro degli indagati (l'ipotesi di reato è omicidio colposo) 4 degli 8 figli.

Ovvero quelli che erano a più stretto contatto con lui e che lo scorso fine settimana hanno deciso di sospendere le infusioni praticate a domicilio da un infermiere dell'Adi.

Se ci può essere stata una relazione tra questa scelta e il decesso, sarà la conclusione degli accertamenti a dirlo. Poi Fadda, lunedì mattina, è stato ricoverato all'ospedale Cto di Iglesias, a seguito della visita domiciliare fatta dal medico di famiglia. È stato lui a chiedere l'intervento dei carabinieri.
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