Nei giorni in cui scoppiava la Seconda guerra mondiale, Carbonia aveva appena due anni di vita. Ma nella Prima guerra mondiale il Comune che preesisteva alla città del carbone, cioè Serbariu, diede come sacrificio di sangue almeno una cinquantina di giovani.

È anche in virtù di questo terribile ricordo che oggi la cittadinanza ha celebrato la festa delle forze armate con un triplice appuntamento, condotto dal vice sindaco Michele Stivaletta. 

Dapprima in piazza Rinascita con la deposizione di una corona di allora ai piedi del Monumento ai Caduti, quindi a Serbariu dove è ancora presente nella chiesa di san Narciso una lapide con i nomi di alcune delle vittime della Grande Guerra, infine nell'antica frazione mineraria di Bacu Abis che a sua volta preesisteva a Carbonia. 

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