La florovivaista: la statuina “imprenditrice impegnata nella cura e manutenzione del verde” consegnata al cardinale Miglio
Il nuovo personaggio che rappresenta l’importanza della tutela dell’ambientePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una florovivaista, simbolo delle imprese impegnate nella cura e nella manutenzione del patrimonio verde e della biodiversità e che intende raffigurare l’impegno per uno sviluppo economico, sostenibile e rispettoso dell’ambiente, è una statuina che una delegazione di Confartigianato Sud Sardegna e Coldiretti Iglesias Carbonia ha consegnato al cardinale Arrigo Miglio.
«Il nuovo personaggio del presepe 2022 di Confartigianato, Coldiretti e Fondazione Symbola - si legge in un comunicato stampa - come nei due anni passati, è stato consegnato alla Chiesa iglesiente dalla vicepresidente di Confartigianato Sud Sardegna, Norella Orrù, dal segretario di Coldiretti Iglesias, Antonello Ecca e dal funzionario di Carbonia, Beppe Vella».
L’obiettivo dell’iniziativa promossa da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del Manifesto di Assisi, è quello di aggiungere ogni anno al presepe figure che parlino del presente, ma anche del futuro.
«È un appuntamento che si ripete negli anni e che sta diventando ormai un simbolo – affermano Antonello Ecca e Beppe Vella - quest’anno la statuina raffigura per noi la nuova agricoltura sostenibile e multifunzionale, rappresentata giustamente da una donna, punto di forza dell’agricoltura tradizionale e che sta sapendo interpretare in modo innovativo insieme ai giovani la legge di Orientamento a noi molto cara».
Norella Orrù, vicepresidente di Confartigianato Sud Sardegna, dichiara: «Quest’anno l’elemento del presepe che doniamo a Sua Eccellenza è simbolo della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese e declinata su tre fronti: economico, sociale, ambientale. A livello economico, la piccola impresa, l’artigiano offrono prodotti e servizi belli, ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi e sono anche baluardo della sostenibilità sociale, poiché ben radicati nei territori di appartenenza dove intrattengono rapporti e relazioni di scambio cruciali per il benessere delle comunità locali. Lo stretto legame con la propria terra alimenta, di conseguenza, un rapporto virtuoso con l’ambiente circostante, improntato alla cura e al rispetto del contesto in cui si è collocati».