Dobbiamo fare di più.

L'Isola si prepara ad accogliere quest'anno altri 7.500 migranti.

I flussi stanno aumentando, il Viminale ha previsto l'arrivo in Italia di oltre 200mila persone e ha messo a punto un nuovo piano di ripartizione, chiedendo a ogni Regione un impegno eccezionale.

Per la Sardegna sono già state ritoccate le percentuali, dal 2,96 al 3,12% del totale nazionale, dunque, se la cifra record stimata sarà confermata, gli ospiti ufficiali saranno 6240, più quelli che sbarcano per conto loro sulle nostre coste (l'anno scorso sono stati 1106, il 280% in più del 2015).

LA MACCHINA - La Giunta ha aggiornato il Piano regionale (il primo è di un anno fa) e nella delibera che sarà approvata il presidente sottolinea che "l'arrivo di un tale consistente numero di migranti impone la necessità di approntare un sistema in grado di rispondere in maniera efficace, nel rispetto delle norme internazionali, assicurando azioni concertate e massima solidarietà".

IL PIANO - Da un lato bisogna potenziare il soccorso e la prima assistenza, poi bisogna incrementare i Centri per i minori non accompagnati (oggi sono 711 i bambini soli), ancora, l'intesa siglata a dicembre scorso tra ministero e Anci va concretizzata, "per una distribuzione equilibrata e sostenibile dei rifugiati".

Infine, deve allargarsi la rete dei mediatori linguistici e culturali.

La Regione - è spiegato nel Piano - si è impegnata a "localizzare un punto-sbarco nel porto di Cagliari destinato a ospitare i migranti per il tempo necessario al primo soccorso, alle cure, alle procedure di identificazione e al successivo trasferimento nei centri d'accoglienza". Così, sarà acquistata una struttura semipermanente: il ministero ha stanziato oltre 1 milione 800mila euro e "si è ulteriormente impegnato a farsi carico delle somme necessarie a formare il personale".

L'ANCI - Per quanto riguarda il patto stretto tra governo e Associazione dei Comuni, si prevede una quota di migranti a seconda del numero di abitanti, per i paesi fino a 2000 residenti, ad esempio, i posti fissi assegnati sono 6.

Ma quello che l'Anci, con un enorme lavoro, sta portando avanti, è l'opera di convincimento sugli Sprar (i progetti del Sistema di protezione per i richiedenti asilo che, se adottati, fanno scattare la clausola di salvaguardia per cui le prefetture non possono più “imporre” altre presenze).

Attualmente ce ne sono 9 attivi (a Capoterra, Quartu, Villasimius, Città metropolitana di Cagliari, Uta, Iglesias, San Gavino, Alghero e Porto Torres), per 208 posti, però ci sono una cinquantina di manifestazioni d'interesse sul bando successivo - spiegano all'Anci Sardegna - che, se tutto va bene, decolleranno a settembre.

IL CASO - A Bonorva, 3.500 anime a una sessantina di chilometri da Sassari, l'esperienza dell'accoglienza non l'hanno ancora sperimentata.

Così, anche per evitare probabili prossime sorprese , magari difficili da gestire, l'amministrazione ha deciso di predisporre un progetto d'accoglienza per 12 ragazzi soli. È l'ultimo presentato.

"Diamo una mano, ce n'è bisogno ed è pure una questione di logica, e forse avremo anche un ritorno. Ho fatto un'assemblea per discuterne con la popolazione", sottolinea il sindaco Massimo D'Agostino.

"Ospiteremo sei maschi e sei femmine in una grande casa appena ristrutturata, che il proprietario affitterà alla cooperativa che vincerà la gara. Tutti pubblicamente si sono detti d'accordo, salvo poi, ricevere da molti, anche da altri territori, insulti pesanti su Facebook e nei messaggi privati".

Cristina Cossu
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