«Chi sa qualcosa parli, per aiutarci ad avere le risposte che cerchiamo». È l’appello, lanciato davanti alle telecamere di “Chi l’ha visto?”, da Lidia, madre di Giacomo Solinas, il 39enne di Gonnesa scomparso nel nulla dall’8 luglio 2023.

«Parto per andare a lavorare in Costa Smeralda», aveva detto quel giorno Solinas ai genitori e alla sorella. Quindi era uscito di casa con uno zaino e un borsone. Da quel momento di lui non si è saputo più nulla. 

Le ricerche scattate dopo l’allarme avevano permesso di ritrovare il borsone, ma di Giacomo nessuna traccia. Di certo si sa che si diresse verso le campagne, come dimostrano le riprese di alcune telecamere di videosorveglianza. Ma che fine abbia poi fatto resta ancora un mistero. 

Durante la puntata di mercoledì sera, la trasmissione condotta da Federica Sciarelli ha però mostrato nuovi elementi su quello che sembra a tutti gli effetti un giallo. A evidenziarli è stato il criminologo Gianni Spoletti, che si sta occupando del caso.

In uno degli ultimi filmati che ritraggono Solinas, il 39enne cammina sul ciglio di una strada di campagna e, appena prima di sparire dalla visuale della telecamera, sembra alzare una mano, in una specie di cenno di saluto. A chi? A qualcuno che lo conosceva? Qualcuno che lo aspettava? Qualcuno che lo ha caricato in auto per portarlo in direzione Cagliari? Domande che restano ancora senza risposta. 

Non solo. Spoletti ha scoperto che qualcuno, dopo la scomparsa di Solinas, ha provato ad accedere al suo account di posta elettronica. Più volte e senza riuscirci, tanto che ad oggi l’account risulta bloccato. 

Infine, un altro mistero. Risulta infatti che Giacomo, prima di sparire, ha tolto la localizzazione allo smartphone, ha effettuato una telefonata di pochi secondi, e poi il cellulare è stato spento. Perché?

«Non crediamo – dice Spoletti – in una scomparsa volontaria di Giacomo. Crediamo sia stato aiutato da qualcuno a scomparire nel nulla». Una convinzione che è anche dei familiari, che non vogliono arrendersi all’idea di qualche gesto estremo del 39enne compiuto nelle campagne di Gonnesa. Proprio a quel qualcuno, dunque, si rivolgono i genitori e la sorella di Giacomo: «Dacci degli indizi per arrivare alla verità, perché – ha concluso la madre del 39enne – la cosa peggiore che ci può essere è il silenzio».

(Unioneonline/l.f.)

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