"Che acqua abbiamo utilizzato da quando sono stati riscontrati valori anomali di piombo al momento in cui è stata firmata l'ordinanza di non potabilità?"

La tempistica con cui i cittadini di Iglesias sono stati informati della non potabilità dell'acqua non poteva passare inosservata.

A chiedere chiarimenti, con una lettera aperta al sindaco Emilio Gariazzo, è l'associazione Cittadinanzattiva, di cui è coordinatrice Carmen Cocco, che manifesta le preoccupazioni dei cittadini.

Le date sono importanti: era il 19 giugno quando i tecnici del Dipartimento di prevenzione-Servizio igiene e nutrizione dell'Ats hanno riscontrato l'anomalia in un campione prelevato dalla fontanella di via Cagliari; il 30 la nota dell'Ats è stata assunta al Protocollo generale del Comune e il 5 luglio è stata diramata l'ordinanza di non potabilità firmata dal sindaco Emilio Gariazzo.

"Esprimiamo forte perplessità, dubbi e timori in relazione al tempo intercorso", dice Carmen Cocco. L'intento non è quello di creare allarmismo, "ma proprio a causa del forte impatto sulla salute di tutti, ci saremmo aspettati almeno "un'allerta" dalla nostra amministrazione comunale. Oltre ad augurarci una veloce e incisiva soluzione di tale grave problema, ci aspettiamo una informazione accessibile a tutti con mezzi pronti ed adeguati".

Al disappunto dell'associazione, che si occupa di tutela dei diritti dei cittadini soprattutto in campo sanitario, si associa quello di Gianluigi Rubiu, capogruppo Udc in Consiglio regionale, il quale chiama in causa l'Ats, azienda tutela salute, e ha presentato un'interpellanza urgente.

"È gravissimo che l'Azienda tutela della salute, unica responsabile della sanità in Sardegna, comunichi con dieci giorni di ritardo che l'acqua non è potabile, sottoponendo a rischi tutti i cittadini di Iglesias".

Al riguardo, il sindaco Emilio Gariazzo (medico di professione) cerca di rassicurare: "I valori sono superiori di pochissimo e non devono essere fatti allarmismi. Ho chiesto ulteriori controlli e spero di revocare l'ordinanza al più presto" . Resta, però, lo sconcerto per i ritardi nelle comunicazioni.

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