Livelli di piombo superiori alla norma nell'acqua distribuita in rete, e il sindaco di Iglesias firma un'ordinanza di non potabilità.

Sembra non esserci pace per gli iglesienti che, la scorsa settimana, si sono trovati a dover fronteggiare l'emergenza idrica dovuta al danneggiamento, a causa dell'incendio del 26 giugno, degli impianti Igea.

Circostanza che, proprio per l'improvvisa mancanza dell'acqua della miniera, aveva imposto pesanti restrizioni e, in alcuni rioni, provocato la mancanza assoluta dell'acqua per 4 giorni.

Ora la città e le frazioni sono alle prese con nuovi disagi legati alla qualità della risorsa. Da controlli effettuati il 19 giugno (da un campione prelevato nella fontanella pubblica di via Cagliari) dal Dipartimento di prevenzione-servizio igiene alimenti dell'Ats (azienda tutela salute) è risultata la presenza di piombo in valori superiori alla norma.

Per questo il sindaco ha firmato l'ordinanza con cui vieta l'uso potabile e dichiara la stessa non idonea al consumo umano.

Destano sconcerto i tempi: il prelievo dell'Ats è del 19 giugno, la comunicazione è stata assunta al Protocollo generale del Comune il 30 e l'ordinanza del sindaco è di oggi. Sono passate due settimane da quando il Dipartimento di prevenzione ha riscontrato l'anomalia e, nel frattempo, gli iglesienti hanno continuato a usare l'acqua come potabile.
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