L'orario delle visite ai ricoverati, nel tempo dell'emergenza coronavirus, è limitato e va giustamente rispettato. Ma a Iglesias capita che i parenti degli ammalati in degenza al Cto si vedano ridurre ulteriormente il tempo a disposizione perché costretti a fare la spola da una parte all'altra dell'ospedale per fare il "triage".

Il motivo lo racconta Antonio Siffu, la cui madre è ricoverata nel presidio iglesiente. "Nell'area dedicata ai controlli dei visitatori, all'ingresso principale che si affaccia su via Cattaneo, poco dopo le 13 non c'era nessuno che potesse sottoporci al controllo della temperatura. Così non è rimasto altro da fare che metterci in cammino e spostarci nell'altro lato dell'ospedale, dove è presente la tenda del triage per i pazienti che devono accedere al Pronto soccorso".

Un tragitto non lunghissimo, ma sicuramente non agevole per le persone anziane o chi abbia difficoltà a muoversi, soprattutto in un orario in cui il caldo si fa sentire maggiormente.

"Non solo: tutto ciò comporta una perdita di tempo - aggiunge Siffu - e riduce quello a disposizione per stare con i nostri cari. Anche perché nella tenda triage il personale deve fare i salti mortali per controllare tutti i visitatori".

Siffu ha tentato di mettersi in contatto con la direzione dell'Assl, ma non è riuscito a interloquire con alcuno. Si attendono dunque risposte. "Posso confermare che sta succedendo da almeno tre giorni - assicura ancora Siffu - sto vivendo questo disagio sulla mia pelle".
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