C'è aria di svolta a Portovesme e dintorni. Forse un nuovo inizio per una delle vertenze industriali più tormentate degli ultimi anni: il caso Alcoa. Oggi, a mezzogiorno, nel palazzo del Ministero dello Sviluppo Economico si svolgerà l'incontro tra il Ministro Carlo Calenda e le organizzazioni sindacali. Un vertice atteso da tanto tempo, richiesto a più riprese dai sindacati, "ma - ha sempre detto il ministro - vi convocherò solo quando avrò qualcosa di concreto in mano".

L'INCONTRO - La convocazione è arrivata e la sensazione che si sia molto vicini a chiudere la partita con Sider Alloys è molto diffusa. Gli ostacoli veri, quelli che prima hanno portato alla fermata della fabbrica di alluminio, poi ne hanno impedito il rilancio, gradualmente sono spariti. Risolto una volta per tutte il nodo delle tariffe energetiche: il Governo ha elaborato un insieme di misure che ha già ottenuto il via libera da Bruxelles, le tariffe competitive sono state inserite nella Legge eurpea 2017 e hanno superato l'iter parlamentare, con un piccolo inciampo al Senato. Affrontato anche il fardello delle infrastrutture, porto industriale in primis: 15 milioni, nell'ambito del Piano Sulcis, da spendere per l'escavo, opera già appaltata. Trovato l'accordo sulla falda acquifera inquinata: saranno le aziende a bonificare e, con l'algoritmo per il calcolo e l'elenco dei "contaminanti indice" individuati, Alcoa potrà sapere con esattezza a quanto ammonterà la propria parte di bonifica. Ciò che la multinazionale chiedeva da tempo, per poter chiudere le pendenze ambientali sul caso-falda.

LA SPERANZA - I presupposti per cedere lo stabilimento di Portovesme ci sarebbero tutti. Così come sarebbero in dirittura d'arrivo il contratto di sviluppo e l'accordo di programma con la Sider Alloys, la multinazionale svizzera che ha presentato la manifestazione di interesse e poi ha fatto la "due diligence" negli impianti di Portovesme. Oggi quindi potrebbe essere il giorno della verità. "Andiamo a questo incontro con la tensione di voler chiudere una vertenza durata tanti anni - dice Rino Barca, della Fsm Cisl - consapevoli che dal rilancio di questa fabbrica potrebbe dipendere, in positivo, il rilancio di tutto il comparto industriale del Sulcis. È per questo che si nutrono tante aspettative verso l'ex Alcoa: potrebbe essere la scintilla per un nuovo rilancio. Sappiamo che siamo alla stretta finale, ora vogliamo sentire cosa ha da dirci il Ministro".

L'ATTESA - "Se si chiude con Sider Alloys, al più presto vorremmo un incontro con la società per conoscere e discutere nel dettaglio il piano industriale", dice Roberto Forresu, segretario della Fiom Cgil. L'idea che Sider Alloys stia per tagliare il traguardo è molto diffusa, ma le esperienze precedenti - chiuse con deluzione - hanno lasciato il segno. "Partiamo per ascoltare le comunicazioni del Ministro - dice Renato Tocco, Uilm - di certo non stiamo festeggiando perché ricordiamo le puntate precedenti, con Aurelius e Klesch. Sarà il momento di festeggiare davvero quando potremo timbrare il cartellino per entrare a lavoro". Resta poi la preoccupazione per gli ammortizzatori legati alle aree di crisi complessa. C'è la copertura finanziaria e l'accordo di massima con la Regione, ma ancora non è partita la procedura per inserire i nominativi dei lavoratori.
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